Il Coronavirus spaventa il mondo. E per contrastarlo i cittadini italiani si stanno affidando alle mascherine protettive. Ma ecco la beffale mascherine in vendita sono prodotte a Wuhan, epicentro dell'epidemia in Cina. A riportare la notizie è il Tempo che mostra l'etichetta con indicata la città cinese come produttrice e distribuita da «Farmac Zabban Spa Calderara di Reno-Bologna». Il fenomeno delle mascherine è espoloso. Nei giorni scorsi un farmacista del centro di Roma ha raccontato come abbia «venduto anche 100 mascherine protettive al giorno»«Le richieste sono aumentate esponenzialmente e ci stiamo rifornendo frequentemente», ha spiegato all'Adnkronos Salute. «In molti casi si tratta di acquisti di diverse decine di mascherine. Ed è frequente - ha raccontato - che a comprarle siano persone che hanno parenti in Cina e le prendono per inviarle nel Paese orientale». Intanto dal 3 febbraio la Cina farà partire a pieno regime la produzione di mascherine. Lo riporta il PLA Daily, il quotidiano dell'Esercito popolare di liberazione, spiegando che lo scopo è di avere 180 milioni di mascherine al giorno entro la fine di febbraio. I nuovi stock, combinati al robusto import, «saranno in grado di annullare la differenza esistente tra l'offerta e la domanda». Tuttavia, spiega attraverso un tweet Walter Ricciardi, docente di Sanità pubblica all'università Cattolica di Roma, le mascherine «non servono alle persone sane, ma a quelle malate di Coronavirus e agli operatori sanitari». Fonte: Leggo

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