Ancora partenze e arrivi dalla Libia e ancora singolari comportamenti dalle autorità di Malta e Tripoli. Da alcune ore il centralino Alarm Phone ha rilanciato l’allarme giunto da una barca con 47 persone a bordo che si trova in zona Sar maltese, ma le autorità de La Valletta si sono persino rifiutate di dire se hanno lanciato un'operazione di soccorso. "Siamo in contatto con le persone a bordo e sono molto preoccupate. Hanno lasciato Zuwara, #Libya, 30 ore fa e ora hanno problemi al motore. Sono alla deriva senza giubbotti di salvataggio e mezzi di soccorso a bordo. Sono in mare da due notti: #Malta, Non lasciateli annegare", scrive l'ong in un tweet. E sempre i maltesi hanno piu volte rifiutato il porto alla Open Arms che da ieri, dopo il quinto soccorso in tre giorni, naviga con 363 persone a bordo in condizioni di emergenza.

La ong spagnola ha avanzato richiesta di porto anche all’Italia ma non ha ancora ottenuto alcuna risposta. E nelle ultime ore sono ripresi anche gli sbarchi autonomi. Due barchini con 40 e 6 persone ( e tra loto molti bambini piccoli) sono arrivati a Lampedusa, un altro con 28 migranti a Pantelleria, portando a quota 1300 il numero degli arrivi dell'anno, un picco di partenze che preoccupa il governo che lo interpreta come uno strumento di pressione da parte della Libia visto che, stranamente, nelle ultime settimane le motovedette della guardia costiera libica non sono mai intervenute.
E domani, non senza le proteste di parte della maggioranza di governo, delle associazioni che ieri hanno tempestato con un mailbombing Viminale e Farnesina, ma anche del Consiglio d’Europa (che ha apertamente chiesto la revoca degli accordi, si rinnova tacitamente il Memorandum Italia-Libia. Per domani alle 15.30 sotto Montecitorio è prevista una manifestazione di protesta, indetta dai Radicali e da piu Europa.
Fonte: Repubblica
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