Sono stati dimessi stamani dall'ospedale Spallanzani di Roma

I venti turisti cinesi che facevano parte della comitiva della coppia risultata positiva al Coronavirus. Sono stati in quarantena 14 giorni e sono sempre risultati negativi al test. Tra loro anche cinque minori. A salutarli l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato e il direttore sanitario dell'ospedale Francesco Vaia. Prenderanno un volo per la Cina. Intanto sale a 1.350 il numero di morti per coronavirus in Cina, 1.310 nella sola provincia dello Hubei, con 242 nuovi decessi registrati, ha detto l'autorità sanitaria locale. Solo ieri il numero delle vittime in tutta la Cina era di 1.100. Il forte incremento è dovuto all'attuale ridefinizione operata dai sanitari dei casi da COVID-19. Nel suo aggiornamento quotidiano, la commissione sanitaria di Hubei ha anche confermato altri 14.840 nuovi casi nella sola provincia.

IL PUNTO

Il 29enne italiano positivo ai test la scorsa settimana resta ricoverato in buone condizioni, soprattutto senza febbre. Ma il lavoro dei medici dell'istituto per le malattie infettive prosegue anche per verificare i sospetti contagi da Coronavirus nel nostro Paese. Per loro la prognosi rimane riservata. Finora all'ospedale per le malattie infettive sono stati valutati 64 pazienti sottoposti al test. Di questi, 46 sono risultati negativi e quindi dimessi. Oltre ai tre casi confermati, invece, ci sono 14 pazienti sottoposti a test in attesa di risultato. A Palermo sono 28 i cinesi residenti in città che attualmente si trovano in auto-isolamento per 14 giorni in alcuni appartamenti appositamente affittati. "Non sono mai uscito e non ho incontrato nessuno", dice il ristoratore orientale, che ora è tornato a lavorare nel suo locale. Ma le aggressioni e i gesti di razzismo continuano a spaventare il popolo di Pechino in Italia. L'ultima vicenda a Torino, dove una coppia di cinesi, di 25 e 28 anni, ha denunciato di essere stata aggredita e insultata come "portatrice di Coronavirus". I due, che lavorano in supermercato, hanno raccontato ai carabinieri di essere stati avvicinati da un paio di sconosciuti, dai quali si sono sentiti dire di "Voi siete il virus, andate via". E il ventottenne sarebbe anche stato picchiato. "Ci hanno tirato delle bottiglie di vetro e poi sono scappati su un'auto", hanno raccontato ai militari.  

Il virus frena il Pil mondiale ma l'epidemia rallenta

La Cina ostenta ottimismo di fronte all'epidemia del coronavirus, confortata da numeri ufficiali che documentano un progressivo calo nel numero quotidiano dei nuovi contagi. Tanto che il presidente cinese Xi Jinping si è spinto a parlare di "un'evoluzione positiva" nella lotta contro la malattia. E anche se l'agenzia di rating S&P Global taglia dello 0,3% le previsioni di crescita del Prodotto interno lordo mondiale nel 2020, i mercati finanziari di tutto il mondo, con le borse in rialzo ovunque, vogliono credere a una fine imminente dell'emergenza. Nonostante l'Oms ammonisca che è ancora "troppo presto" per fare previsioni di questo tipo. Il tasso di guarigione è salito al 10,6% rispetto all'1,3% del 27 gennaio. "Risultati rilevanti", può dunque esultare Xi, raggiunti a suo parere grazie alle iniziative di prevenzione e di controllo messe in atto dalle autorità cinesi. Una scelta, suffragata da un documento in cinese postato su Twitter dallo stesso giornalista, che avrebbe come effetto quello di abbassare i numeri dell'epidemia. Piazza Affari ha chiuso toccando i massimi dal 2008 (+0,7%) ma le migliori performance sono state registrate da Francoforte (+0,89%) e Parigi (+0,81%). Tra gli operatori finanziari, c'è poi l'aspettativa che Pechino possa introdurre importanti politiche di stimolo per compensare i risultati economici negativi attesi quest'anno.

La frenata del Pil cinese

Alla fine del 2020, potrebbe attestarsi a circa un punto percentuale. Almeno secondo S&PGlobal, che ha abbassato dal 5,7 al 5% le sue previsioni: 1,1% di crescita in meno rispetto all'anno scorso, quando la seconda economia del mondo era progredita del 6,1%. Una riduzione dovuta all'emergenza che sta abbattendo i consumi di carburanti in Cina, che sull'intero anno potrebbe tradursi in un calo del 19%. Così come non si correrà il Gp di Formula 1 di Shangai, originariamente in programma il 19 aprile ma ora rinviato a data da destinarsi.   (Ansa) Leggi anche: Pechino blocca Niccolò: stop all'aereo militare, il 17enne resta a Wuhan 
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