Patrick George Zaki

Il ricercatore egiziano e studente dell’Università di Bologna arrestato in Egitto con l’accusa di terrorismo. Era sotto osservazione almeno dallo scorso marzo. Prima che il 27enne arrivasse in italia, il 28 agosto scorso, per il dottorato all’Alma Mater Studiorum, la polizia egiziana chiedeva in giro informazioni su di lui e aveva aperto un dossier.

Scrive il Corriere che Zaki e Giulio Regeni, probabilmente, non si sono mai conosciuti.

Eppure, nell’interrogatorio al Cairo di durante il quale il ragazzo avrebbe subito torture, la polizia avrebbe insistito proprio sui rapporti tra Zaki e la famiglia Regeni. «Patrick era attivo sul caso di Giulo – dice una fonte locale al quotidiano -, ma non posso dire che il suo arresto sia connesso a quello del ricercatore italiano». «Patrick è stato preso per un mix di cose», dice Razek.
Ma è proprio l’esposizione mediatica internazionale che sta garantendo a Zaki un trattamento migliore rispetto a quelli riservati ad altri prigionieri politici.
Il 27enne, attivista per i diritti umani, era sotto la lente di osservazione dei servizi egiziani per la sua partecipazione a una manifestazione ad Alessandria.
  Il periodo di studi in Italia e le posizioni sul caso Regeni hanno completato il quadro di sospetti che hanno portato Zaki a essere arrestato mentre andava a trovare la famiglia. (Open)   Leggi anche: Sgominata baby gang di Egiziani: 9 rapine e un coetaneo spinto sui binari  
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