La Banca Popolare Cinese ha annunciato di voler distruggere o disinfettare le banconote raccolte da ospedali, autobus e mercati nelle zone colpite dal Coronavirus, al fine di ridurre il rischio di contagio. In base a quanto si evince dalla testata di notizie finanziarie Caixin, la banca centrale cinese è pronta a distruggere o disinfettare le banconote provenienti da zone ad alto rischio. In particolare disinfetterà anche alcune banconote e le tratterrà per 14 giorni prima di rimetterle in circolazione. Inoltre le banche di Guangzhou richiederanno ai clienti di dichiarare da dove provengono le loro banconote depositate, anche se secondo un vicecapo della banca di cui non si conosce il nome abbia, “è difficile che una misura del genere sia completamente efficace”. Ricordiamo, poi, che la Banca popolare cinese utilizzerà le alte temperature o la luce ultravioletta per disinfettare le banconote e tratterrà i contanti per più di 14 giorni prima di rimetterli in circolazione. Le banche centrali di tutto il mondo, d’altronde, spesso distruggono le vecchie banconote per bilanciare l’offerta con nuovi contanti. Una pratica che non va ad influire sull’offerta di moneta, mentre potrebbe rivelarsi un valido alleato nella lotta al coronavirus.

A tal fine dovete sapere che il vice governatore della banca centrale, Fan Yifei, ha dichiarato che 600 miliardi di yuan, ovvero 85,6 miliardi di dollari, sono stati introdotti nel sistema finanziario cinese dal 17 gennaio, secondo il South China Morning Post. Circa 4 miliardi di yuan, inoltre, sono stati inviati a Wuhan, dove ha avuto origine l’epidemia. Per finire, Fan Yifei ha anche annunciato che la banca centrale darà più denaro alle banche per aiutare le aziende a sopravvivere all’epidemia.
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