La furia di mister Papeete

"Il Papeete? Siamo fermi, non sappiamo quello che potremo fare per salvare la stagione, per colpa di questo governo di incapaci". Il patron dello stabilimento romagnolo, Massimo Casanova, eurodeputato della Lega, voluto dall'amico Matteo Salvini a Bruxelles, non nasconde di essere "incazzato a morte", perché non arriva nessuna proposta per "noi imprenditori". "Siamo tutti incazzati, dobbiamo render conto ai nostri dipendenti, quasi 450 solo al Papeete - sottolinea - ma fino a ieri nessuno parlava della sorte degli stabilimenti balneari. Se governo non ci dice 'piano A' o 'piano B', facciamo in un modo o in un altro, noi non ci possiamo organizzare. Siamo in attesa".

Il “divertimentificio” romagnolo, dove lo stesso Salvini passa le vacanze agostane

Doveva aprire già per Pasqua: "Invece siamo fermi - si lamenta Casanova -. Noi programmiamo un anno per l'altro, Il Papeete ha una sua programmazione, con musica, concerti, ospiti, ma non ci stanno dando possibilità di organizzare nulla, siamo allibiti, è un governo di incapaci". "Io darei - suggerisce - un incentivo alle famiglie italiane che vanno in ferie, sempre se sarà possibile, per fare vacanze in Italia, ma sono responsabilità che spettano al governo, che invece non decide nulla". Casanova pensa a "un bonus oppure uno sconto sulle tasse". "Certo - commenta amaro - di disco, musica, concerti, cocktail, nessuno ne parla. E se si potrà ripartire, immagino non ci sarà grande affluenza, io poi vedo difficile la riapertura, nessuno ci da' certezze e andare al mare con le mascherine non è il top".

Lo sfogo dell'imprenditore

"Qualsiasi cosa fa Salvini - continua intervistato dall'Adnkronos - non va bene, lui continua a fare proposte, è un leader e deve fare così, ma io sono anche imprenditore, io, dopo il tre maggio, sarei per andare in piazza, per dare uno scossone. In molti mi chiedono un segnale, noi non ce la facciamo più". Casanova accusa così il governo che "ha messo in capo una politica di austerità che ci sta distruggendo". "Qui - avverte - aspettiamo di sapere che cosa decideranno, va data risposta a migliaia di imprese, lo dobbiamo pretendere, a costo di andare tutti a Roma a protestare". E ancora: "Lo dico da imprenditore, non da leghista - minaccia - se non ascoltano le imprese siamo finiti, ci dobbiamo ribellare a questa situazione, a costo di andare a occupare il Parlamento".

"Non possono tenerci rinchiusi, fanno e brigano e tengono in casa gli italiani", accusa.

Ricordando come "tutti gli imprenditori sono imbestialiti, da nord a sud" perché "questo è il culmine di una politica di austerità, inaugurata da Monti che arriva a oggi e non ha portato nulla di buono". "Anzi - sottolinea - io credo che ci sia dietro una regia, i poteri forti, penso che dall'estero puntano a distruggere tutto, per poi comprare in Italia per due euro, ci sono le spiagge, gli alberghi, le strutture turistiche e loro mirano a quello". "Sono gli stessi poteri forti, quelli finanziari, che hanno fatto cadere Berlusconi, con la scusa dello spread. E' sempre la stessa storia", afferma Casanova.

Se salta la stagione estiva

Il 50% delle strutture ricettive vanno in mano alle banche, tutti avranno debiti, mentre ci sono i mutui da pagare", continua Casanova, che poi avverte: "Ricordiamoci che la criminalità ha tanta liquidità da mettere in circolazione, proprio mentre il governo è riuscito ad affamare il popolo, visto che al sud c'è già gente che non ha da mangiare". "Si corre il rischio di finire in mano alla criminalità, io lo dico da un mese, la Lamorgese se ne è accorta solo ieri", conclude Casanova.(AdnKronos) Leggi anche: Il virus e i suoi misteri: si è diffuso a settembre e non da Wuhan ma da una regione del Sud della Cina Seguici su facebook: 41esimoparallelo
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