Meglio le vacanze in montagna “perché il distanziamento tra le persone è molto più facile”. Il mare avrà più rischi. Lo sottolinea il direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive, Massimo Andreoni. Il virologo del Policlinico Tor Vergata di Roma precisa che con il clima più caldo il Covid-19 potrebbe smorzare la sua intensità “come accade con tutte le virosi respiratorie”. La riapertura Il professore esprime il suo giudizio sulla ripresa delle attività. Secondo Andreoni, dal punto di vista epidemiologico sarebbe stato meglio non riaprire ma dall’altro lato bisogna tenere in considerazione aspetti di carattere economico e psicologico. Il virologo evidenzia che le riaperture dovranno essere fatte con molta attenzione. “I controlli medici dovranno essere ancora più accurati - spiega l’esperto in un'intervista a Il Messaggero -, sempre più una maggiore disponibilità a fare tamponi naso-faringei per intercettare il più presto possibile eventuali nuovi malati e avviare il controllo anche sui contatti”. Andreoni ricorda poi che dovremo convivere con il coronavirus e che il punto fondamentale sarà seguire molto attentamente i contagi. A questo proposito, il virologo afferma che l’infezione è “parzialmente sotto controllo” e le misure restrittive devono essere mantenute e seguite dai cittadini. I contagi Nell’ultima settimana il numero dei contagi è diminuito, ad eccezione di ieri, anche se ancora non ci sono cure certe e bisognerà aspettare per avere un vaccino. Il virologo spiega che “l’indice di trasmissione di cui si parla tanto sta continuando a scendere anche se per il controllo totale dell'epidemia dobbiamo andare sotto l'1 per cento”. Poi Andreoni sottolinea che il Lazio sta pagando quanto successo nelle residenze sanitarie assistenziali (rsa) per la rilevanza di decessi e malati “e per questo il trend è stato meno brillante delle aspettative”. La ricerca Una ricerca israeliana ha dimostrato che la diffusione del virus durerebbe 70 giorni, a prescindere dai provvedimenti adottati. Andreoni evidenzia come questo studio non sia credibile. Quindi precisa che all’interno di alcune epidemie esiste una graduale diminuzione della virulenza di un virus ma i dati relativi al Covid-19 certificano che esso sia in parte cambiato, pur non avendo modificato le sue caratteristiche né in termini di virulenza né di trasmissibilità. Ieri Andreoni è intervenuto sulla possibilità di essere reinfettati. Il professore ha spiegato che attualmente si sa solo che il nostro sistema immunitario produce gli anticorpi ma non sappiamo se questi ultimi saranno in grado di proteggerci dal Covid-19. Fonte: Il Messaggero Leggi anche Coronavirus, nel mare di Ibiza potrebbe esserci la vera cura. Seguici su Facebook 41esimoparallelo

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