Anche in Lombardia in questi giorni si stanno registrando casi di pazienti guariti dal coronavirus e dimessi dagli ospedali dopo essersi 'negativizzatì e che, a distanza di qualche settimana, sono ritornati ad essere positivi. Pazienti ai quali o si è ripresentata la polmonite da Covid e quindi sono stati di nuovo ricoverati oppure si sono riammalati in forma lieve, da richiedere solo l'assistenza a casa con il sistema di telesorveglianza. Da quanto si è saputo da fonti sanitarie, i casi di persone che sono ritornate di nuovo positive - al momento se ne conoscono 9 - si sono registrati nelle Asst di Lodi e Cremona, le due province tra le prime a dover far fronte all'emergenza coronavirus e tra le più colpite. Una notizia che arriva mentre la Regione comunica che sono 17.278 i test sierologici sui soggetti sottoposti a quarantena fiduciaria domiciliare effettuati dal 23 aprile scorso in alcune Ats della Lombardia. Dall'analisi dei primi esiti, effettuata dal professor Fausto Baldanti del San Matteo di Pavia, sembra emergere che sono stati messi in quarantena molti più soggetti di quanti non siano entrati realmente in contatto con il virus. "Le misure di contenimento messe in atto dalla Regione dunque sono state efficaci perché hanno permesso di proteggere, tempestivamente e indipendentemente dal tampone, i contatti stretti di coloro che avevano contratto la malattia". Lo afferma l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, commentando i risultati della prima settimana di analisi dei prelievi ematici per i test sierologici. Nel dettaglio i positivi accertati dai test sono 3.448, il 19,9% del totale, mentre i negativi sono 13.669, il 79,1%, il resto sono casi dubbi. Il maggior numero di test, 8.093, è stato fatto presso gli operatori sanitari della Ats Brescia, di cui 903 sono risultati positivi e 7.192 negativi. Per quanto riguarda i test tra i cittadini in quarantena, il numero maggiore è stato effettuato nella Ats Bergamo, 1.054, con 652 positivi e 363 negativi. "Come immaginavamo dall'analisi di questi dati preliminari - spiega il profesor Fausto Baldanti, Direttore della Virologia Molecolare dell'IRCCS San Matteo di Pavia - sembra che la circolazione del virus sia stata maggiore nella zona di Bergamo (Alzano e Nembro), mentre a Brescia, Cremona, Crema, Lodi e Codogno è stata meno intensa. E' possibile che il dato di contagio degli operatori sanitari rifletta il tasso di circolazione del virus in Lombardia. Quindi occorre, se sarà confermato l'andamento di queste analisi, la ripartenza dovrà tener conto che la maggior parte dei cittadini è potenzialmente suscettibile e si rende quindi necessaria la massima prudenza in vista della ripartenza". "In vista del 4 maggio - conclude l'assessore Gallera - invitiamo quindi tutti i cittadini a continuare ad utilizzare i dispositivi di protezione personale e a mantenere le regole di distanziamento che finora hanno permesso la riduzione dei contagi". Fonte: Repubblica Leggi anche Coronavirus Campania, primo giorno senza vittime. E sale a 1.291 il totale dei pazienti guariti. Seguici su Facebook 41esimoparallelo

Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
La moglie muore per Covid, 90enne rifiuta l'ossigeno e si spegne poche ore: «Non poteva stare senza di lei».