Partire con la campagna di vaccinazione anti influenzale già a metà settembre e magari coprire anche i bimbi 0-6 anni e abbassare da 65 a 60 la fascia di anziani da proteggere. È l'obiettivo del ministero alla Salute, dove si sta scrivendo una circolare per anticipare i tempi della campagna di copertura dalla malattia stagionale, e partire praticamente quando è ancora estate. Di solito i vaccini si fanno da novembre in poi, quest'anno con la paura che ci sia un "effetto confondente" con il Covid, e cioè che i medici scambino una patologia per l'altra, si è deciso di correre. Oltretutto le regioni hanno bisogno di tantissimi lotti, perché la domanda dei cittadini sarà altissima, e visto che si parte così presto per certe persone potrebbe essere necessario fare pure una seconda dose all'inizio del 2021 per prolungare la copertura. In più, sulla scia del Lazio, anche altre regioni avrebbero chiesto al ministero di rendere questa vaccinazione obbligatoria, un provvedimento che aumenterebbe i consumi. "Consiglio a tutte le Regioni di partire presto con gli acquisti - dice Alessio D'Amato, assessore alla Salute del Lazio - tra un po' i rifornimenti delle aziende potrebbero scarseggiare visto la grande domanda mondiale. Ce lo ha detto pure Farmindustria". La sua regione ha già acquistato 2 milioni e mezzo di dosi, cioè il doppio di quelle consumate l'anno scorso. "Per chi non rispetta l'obbligo non è prevista una sanzione - spiega - ma per gli operatori sanitari prevediamo che vaccinarsi sia una presupposto per avere l'idoneità al lavoro. Per gli anziani sarà un requisito per accedere ai servizi loro dedicati. Mi sembra che Lombardia, Campania e Toscana siano sulla nostra linea". In Italia il vaccino viene offerto ad over 65 e categorie a rischio e ogni anno lo fanno tra il 50 e il 55% degli ultrasessantacinquenni, chi soffre di certe patologie e chi svolge lavori di pubblica utilità. In tutto si tratta di circa il 15% della popolazione, secondo i dati dell'Istituto superiore di Sanità, più o meno 9 milioni di persone. I numeri quest'anno sono destinati a salire. Le categorie a rischio non pagano il vaccino. Al ministero si sta discutendo dell'ipotesi di inserire in questo elenco, e quindi consigliarlo, anche ai bambini fino a 6 anni, come chiesto da tempo dai pediatri, ma una decisione non c'è ancora. Altra ipotesi è di anticipare l'età delle persone oggetto della campagna a 60 anni. Anche in questo caso ci sono però alcune difficoltà da superare. Fonte: Il Mattino Leggi anche Coronavirus, il vaccino sarà distribuito a settembre. Ecco chi l'ha già prenotato.  Seguici su Facebook 41esimoparallelo

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