2 giugno 1981

Rino Gaetano moriva a Roma il 2 Giugno del 1981. Aveva 30 anni, e sulla via Nomentana, quella sera, dopo aver girato per locali, un camion prendeva in pieno la sua Volvo, che aveva appena invaso la corsia opposta . Contromano, di notte, in maniera folle. Calabrese, di Crotone, Rino, all'anagrafe Salvatore Antonio, ci giocava con la vita, la prendeva in giro, l'ironia era il suo forte, spesso utilizzata per nascondere una profonda sensibilità altrettanto presente nei suoi testi. L'aveva lasciata presto la sua Calabria, per Roma, all'eta di 10 anni, perché era li che la sua famiglia si era trasferita per motivi di lavoro. Gli anni di studio a Terni, e poi ancora la capitale con i primi incontri al "Flokstudio", noto locale romano, dove tra l'altro conobbe, tra gli altri, Antonello Venditti e Francesco De Gregori. Nonostante le forti pressioni del padre, che vuole per lui un posto fisso e ben retribuito, il giovane Rino ha bene in mente quello che sarà della sua vita.

Le origini

Ed infatti arriva subito il primo 45 giri, “I Love You Maryanna”, nel 1973, caratterizzato da testi al limite del goliardico, conditi da spiccata ironia e nonsense. Il successo vero arriva l'anno successivo con l'album “Ingresso Libero”, contenente la suggestiva “Tu, forse non essenzialmente tu”. Un successo non del tutto commerciale, ma riferito allo stile dell'album , caratterizzato da testi di forte impegno sociale, in cui si racconta l'emarginazione, l'abbandono, l'alienazione. Sula stessa riga il secondo album “Mio fratello è figlio unico”, con testi al limite del drammatico, in cui si racconta la solitudine, ma conditi da nuove sonorità ed innovazione sopratutto dal punto di vista puramente musicale. L'anno successivo è il turno di “Aida”, ispirato nel titolo dall'opera di Giuseppe Verdi, e dedicato nel singolo dallo stesso titolo all'immagine della donna ed alla sua figura nel corso degli anni, nella storia del nostro paese.

Sanremo

Nel 1978 arriva l'occasione di Sanremo, dove Gaetano intendeva partecipare con la sua “Nuntereggae più”, una provocatoria sequela di citazioni e riferimenti al momento politico, sociale, culturale italiano. Ma per i produttori è  ritenuta troppo impegnativa  e pericolosa. La soluzione ideale è “Gianna”, più leggera, apparentemente più frivola. E cosi Rino, si presenta sul palco in frac, tuba nera ed ukulele, ed il resto è storia. Arrivano altri album, l'ultimo del 1980, “E io ci sto”, caratterizzato dal forte impegno civile. Poche le vendite ma forte riscontro critico, per un album che segna una sorta di testamento,un punto di arrivo per l'artista, partito dal niente ed investito da ogni sorta d'ispirazione e proposta musicale, dialettica, testuale. La sua ultima apparizione in tv è del 31 Maggio, canta “E io ci sto” e “Scusa Mary” nel programma “Crazy Bus”.  

La morte prematura

La fine, arriva inaspettata, forse appena sussurrata in quell'incidente di due anni prima dal quale era uscito incredibilmente illeso. Ma stavolta no, stavolta nessun colpo di scena, nessun trucco, nessuna nota inattesa. Rino Gaetano, lascia la vita a 30 anni, magari con il sorriso sulle labbra e tanta malinconia, cosi come la sua musica lasciava intendere, cosi come un po' tutti, magari provano ricordarlo.

La riflessione

Resta la profondità dei suoi testi, le innumerevoli citazioni della sua terra d'origine, la curva del Crotone, la sua voce prima d'ogni partita, resta il dubbio su chi fosse davvero la Gianna, suo fratello e Chinaglia impossibilitato a firmare per il Frosinone. E poi ancora quel rapido Taranto Ancone in cui tutti ci aspettiamo di trovare chissà cosa e sentire chissà quanto, ma forse, magari, è soltanto una vibrazione dell'anima, il rimando ad un tempo scomparso, la legittimazione di una esperienza, che forse, riporta valori, emozioni , sensazioni. Resta la capacità di “smerdare” l'intera classe dominante del paese (politica, industriale, giornalistica, calcistica), in un momento in cui farlo poteva davvero essere pericolo, con il sorriso sulle labbra e la consapevolezza, per niente velata, di una immane e gioiosa presa per il culo a tutti. Resta il sorriso, e quella chitarrina, suonata magari alla buona, o magari per niente. Il tutto e il niente, ciao Rino. (di Paolo Marsico) Leggi anche: Coronavirus, cancellati 7400 concerti musicali e spettacoli teatrali Seguici su Facebook 41esimoparallelo  
Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Codogno per il 2 giugno.