Il bonus 1000 euro INPS ed il il Contributo a fondo perduto NON sono cumulabili e NON spettano alle stesse categorie di soggetti. Gli aventi diritti del primo sono in buona sostanza quanti sono rimasti esclusi dal Decreto Rilancio, come commercianti ed artigiani che non potranno optare per il bonus 1000 euro INPS e anche gli imprenditori agricoli. Molti però ci hanno scritto dicendoci di aver presentato domanda per il contributo a fondo perduto ed essersi accorti solo ora di non averne diritto, per loro é ancora possibile ravvedersi, fare rinuncia della domanda, come avevamo già spiegato nel precedente articolo a cui vi rimandiamo, oppure nel caso avessero già ottenuto i soldi dall’Agenzia delle Entrate sono ora disponibili i codici tributo per restituire l’indebita percezione. Il punto ad oggi e le ultime specifiche.

Contributo a fondo perduto, chi può accedervi senza paura di sbagliare?

E’ stato proprio il DL Rilancio ad aver istituito con l’art 25 il contributo a fondo perduto spettante ai soggetti esercenti attività d’impresa, lavoro autonomo e reddito agrario che siano titolari di partita IVA alle condizioni specificate dall’articolo stesso, nello specifico vi rientrano i soggetti individuati dai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 25 del DL 34/2020, ossia i titolari di partita IVA in essere alla data del 31 marzo 2020 con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019; che possano comprovare una riduzione del 33% di fatturato tra aprile 2020 ed aprile 2019; Non sono tenuti, invece, a dimostrare la riduzione di fatturato quanti hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 o hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio dei Comuni in cui lo stato di emergenza per eventi calamitosi era in vigore quando è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria (ovvero il 31 gennaio 2020). A questi soggetti spetta il contributo a fondo perduto ma nella misura del contributo minimo. Ecco chi NON ne ha diritto e se ha percepito il fondo deve renderlo

Non ne avevano diritto alcuno:

gli enti pubblici; gli intermediari finanziari; le società di partecipazioni finanziarie e non finanziarie; le partite IVA che hanno diritto al bonus previsto dal decreto Cura Italia e dunque percepiranno o i 600 euro anche per maggio o il bonus 1000 euro INPS attarverso apposita domanda; i beneficiari del reddito di ultima istanza; i professionisti iscritti agli Ordini, ancora in attesa del decreto interministeriale che specifichi requisiti e modalità Tutti coloro si fossero accorti di aver compilato in modo errato la domanda avevano modo di richiamarla indietro, prima dei controlli dell’Agenzia dell’Entrate e prima della concessione del fondo, ora é possibile anche per quanti hanno già ottenuto indebitamente l’importo ravvedersi spontaneamente, prima che sia il Fisco a richiedere l’indebito con multa e procedura penale. Con la Risoluzione n. 37/E del 26 giugno 2020 l’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per la la restituzione spontanea del contributo a fondo perduto non spettante di cui all’articolo 25 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto “Rilancio”).

Contributo fondo perduto: i codici per renderlo indietro

Per rendere spontaneamente le somme ricevute in modo indebito l’Agenzia delle Entrate ha reso noti i codici tributo che dovranno essere inseriti all’interno del “modello F24 Versamenti con elementi identificativi”. Si tratta dei seguenti 3 codici tributo da inserire nel modello F24 ELIDE, appuntanteveli nel caso dobbiate provvedere alla restituzione: “8077” denominato “Contributo a fondo perduto – Restituzione spontanea – CAPITALE – art. 25 decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34″; “8078″ denominato “Contributo a fondo perduto – Restituzione spontanea – INTERESSI – art. 25 decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34″; “8079” denominato “Contributo a fondo perduto – Restituzione spontanea – SANZIONE – art. 25 decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34″. Bonus maggio 1000 euro INPS: calcolare il calo di fatturato Sul bonus maggio 1000 euro Inps abbiamo scritto moltissimo, nei nostri precedenti articoli a cui vi rimandiamo per non dilungarci ulteriormente, in estrema sintesi ad accedervi di diritto quanti sono stati ricompresi nel decreto Cura Italia, richiamati poi nel decreto Rilancio. A questi non é dato modo di accedere al fondo perduto, e ribadiamo, viste le numerose domande al riguardo, che NON é possibile chiederli entrambi per le ragioni sopra richiamate. I pagamenti, altra questione cara a molti, dati i numerosi commenti rilasciati sul sito, non arriveranno con buona probabilità prima di luglio inoltato, in quanto la procedura per fare le domande é attiva da poco. (Pensionipertutti) Leggi anche: Reddito di cittadinanza: stop per un mese. Ecco quando e per chi Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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