Il futuro del reddito di cittadinanza è ricco di incognite e sicuramente il suo destino non sarà quello di rimanere uguale a se stesso. E sicuramente non ci sono più ombre nemmeno sul quello che pensa il Partito Democratico, che ha esplicitamente fatto intendere che ha intenzione di modificare la misura.

Come riportato da Trend Online, proprio sul futuro del reddito di cittadinanza ne hanno parlato alcuni esponenti del PD, che durante un'iniziativa promossa dal Clap (Camere del Lavoro Autonome e Precario), che aveva come oggetto la discussione delle politiche attive e del welfare.

Reddito di cittadinanza: un pessimo bilancio

Provare a trarre un primo bilancio del reddito di cittadinanza non è facile, sicuramente. Ma il ritratto che ne viene fatto a poco meno di un anno e mezzo dal suo debutto non è certamente dei migliori. Molti osservatori sembrano, comunque, concordi su un punto: è necessario separare la politica attiva dall'assistenza economica.

Il giorno in cui venne presentato, il reddito di cittadinanza, si presentava sotto i migliori auspici. Luigi Di Maio aveva dichiarato, solennemente, che non sarebbero stati dati dei soldi alle famiglie per farle stare sedute sul divano.

Ricordiamo che nelle intenzioni originali, il reddito di cittadinanza avrebbe previsto un percorso di ricollocazione nel mondo del lavoro, partendo da un accordo, ossia un Patto per il Lavoro. Oggi questa parte del programma del reddito di cittadinanza non è ancora decollata. I risultati non sono soddisfacenti. Anche se secondo Claudio Cominardi, Commissione Lavoro, ci voglio quanto meno tre anni per poter trarre un primo bilancio.

Il Partito Democratico ritiene che non sia più tempo di aspettare: è tempo di archiviare la politica attiva. In altre parole si starebbe decretando il fallimento del reddito di cittadinanza.

Rdc: ecco cosa non ha mai convinto

Annamaria Parente ha riportato alla luce qullo che tutti già sapevano, ma che fino adesso se ne erano dimenticati. Il Partito Democratico è sempre stato contrario al reddito di cittadinanza. Sarebbe più opprtuno, e questa sarebbe la proposta, decidere di separare completamente l'assistenza dalle politiche attive. Tommaso Nannicini, ad esempio, ritiene che il reddito di cittadinanza debba diventare unicamente un sostegno alla povertà: contemporaneamente, però, si dovrà far diventare l'Anpal un'agenzia per le politiche attive e passive.

In altre parole il Partito Democratico ritiene che il reddito di cittadinanza debba cambiare: nel futuro dovrà essere costituito solo dalla politica passiva. L'obiettivo, quindi, dovrebbe essere quello di dare un semplice e schietto sostegno economico alle famiglie, senza doversi preoccupare di trovare un lavoro.

Matteo Renzi lo vuole eliminare

Matteo Renzi, in questi giorni, ha preso una posizione molto netta e precisa nei confronti di uno dei sussidi più famosi che ci sono in Italia. "E' stato approvato il piano shock in piccolo nel decreto Semplificazioni - ha affermato Matteo Renzi -. Il vero ruolo di Italia Viva è questo: ci dicono che siamo folli e poi ci danno ragione. Certo, con lo sblocca cantieri ci hanno messo 8 mesi ma alla fine c'è. La mossa del cavallo questa: basta reddito di cittadinanza, sussidi e assistenzialismo".

Secondo Renzi, l'Italia non sarebbe in grado di riprendersi dall'emergenza coronavirus tramite sussidi e assistenzialismo. "Lei sa cosa penso del reddito di cittadinanza - ha aggiunto Renzi, intervistato da Fanpage -.

In questa fase c'è sicuramente bisogno di dare una mano per un periodo specifico e transitorio a chi non ce la fa. Se si vuole immaginare una misura provvisoria è più comprensibile rispetto al reddito di cittadinanza. Una parte dei nostri politici vorrebbe un reddito d'emergenza strutturato, come il reddito universale che vorrebbe Grillo. Per me questo è profondamente sbagliato". Fonte: Trend Online Leggi anche Reddito di cittadinanza, pagamento Luglio 2020: ecco quando arriva la ricarica Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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