Chiambretti si racconta sull'isola verde: «Non sono uno che ama moltissimo i premi, ma questo lo accetto davvero con grande piacere». Se l’Ischia Global Fest è il festival della ripartenza, Piero Chiambretti ne è il testimonial ideale. Ammalatosi di Covid-19 nel marzo scorso assieme all’amatissima madre Felicita, purtroppo stroncata dalla pandemia, il popolare comico e conduttore televisivo ormai guarito ha scelto l’Isola Verde per ritrovare il contatto «dal vivo» con il pubblico, elemento indispensabile per ogni personaggio del mondo dello spettacolo.

E il Chiambretti di oggi

E' sempre l’irriverente Pierino la Peste (si capisce subito quando, riferendosi scherzosamente al patron della kermesse Pascal Vicedomini, afferma che “somiglia sempre di più ad Alfred Hitchcock”), ma con in più la consapevolezza di chi è riuscito a vincere la grande sfida grazie soprattutto alla dedizione del personale medico e dei volontari che lo hanno assistito nei giorni più duri e dolorosi della sua vita. «Questo premio, al di là del titolo di “King of Comedy”, dichiara il conduttore, rappresenta per me, che ho avuto un’esperienza così difficile, una molla per ripartire. Ischia ha un valore simbolico altissimo perché qui si svolge il primo festival post-Covid19 “dal vivo”, con pubblico e proiezioni in sala, ma anche perché qui ho incontrato i volontari della Croce Rossa di Codogno, premiati anche loro: ovviamente non sono gli stessi che mi hanno curato in ospedale a Torino, ma per me che sono stato ricoverato, ho rischiato di morire e ho perso mia madre vedere le loro uniformi rosse è stata comunque un’emozione fortissima: sono persone eccezionali, si sono prodigati per noi che eravamo lì letteralmente terrorizzati».

La pandemia

Perché un conto è sentire parlare della pandemia in tv, un altro viverla in una corsia di ospedale: «Eravamo tantissimi perché quello era il momento del picco e i malati arrivavano ogni due minuti, al punto che non si sapeva più dove sistemarli.

Il personale sanitario

Si è comportato in maniera eccezionale, si sono in pratica sostituiti ai nostri genitori, alle mogli, alle fidanzate, ci chiamavano per nome, insomma riuscivano a non farci sentire soli in quell’incubo dal quale tanti non sono tornati ma tanti come me sono riusciti a uscire grazie alla loro dedizione, al loro impegno disinteressato... Non potrò mai dimenticarli.

Dunque Ischia e questo riconoscimento sono per me un corroborante, uno sprone.

Dobbiamo sempre fare attenzione: il virus è ancora in circolazione, la situazione non è ancora così serena come vorremmo. Ma abbiamo anche il dovere di andare avanti». Magari accettando la conduzione di «Tiki Taka», lo storico programma di Italia 1 dedicato al calcio? Su questo Pierino non si sbilancia: ancora nessuna firma, nessuna ufficialità. Vale ancora la battuta da lui rilasciata qualche giorno fa: «Se accadrà, entrerò nella trasmissione in punta di piedi. Così sarò anche più alto».(CorrieredelMezzogiorno) Leggi anche: Chiambretti ammette: “Non so se tornerò in tv, il coronavirus mi ha cambiato”  Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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