Calci e pugni alla pancia della moglie incinta, l'orrore a Napoli. Per il feto non c'è stato nulla da fare

(C.S.) NAPOLI – Nella serata del 14 luglio 2020 la Squadra Mobile ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla IV Sezione (fasce deboli) della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli a carico di Esposito Angelo, nato a Napoli, classe ‘81, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti aggravati e lesioni pluriaggravate commesse a danno della moglie. Nel pomeriggio del 13 luglio u.s., il predetto ha accompagnato all’Ospedale San Giovanni Bosco la propria moglie convivente, incinta al sesto mese. Alla donna sono state diagnosticate fratture multiple, con ecchimosi su svariate parti del corpo. Ricoverata presso il reparto di ginecologia, soltanto i successivi accertamenti clinici hanno certificato l’interruzione della gravidanza e la morte del feto. L’attività investigativa della Squadra Mobile ha accertato che la donna è stata vittima dall’anno 2016 di maltrattamenti fisici e psichici da parte del marito. Le aggressioni si sono intensificate dal mese di marzo 2020, quando l’uomo l’ha segregata all’interno dell’abitazione familiare picchiandola con violenza quotidianamente. Alla luce degli elementi acquisiti, sussistendo gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo e considerate le esigenze cautelari, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto. Gli investigatori hanno rintracciato l’aggressore nei pressi dell’Ospedale San Giovanni Bosco, il quale, accompagnato presso la Questura, è stato successivamente tratto in arresto in esecuzione del suddetto provvedimento. Leggi anche Incinta rom positiva al Covid19, oggi altri 9 tamponi. Le Asl: "Nessuno lasci le abitazioni" Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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