E' stato eseguito il primo trapianto di utero in Italia. E' avvenuto presso il Centro Trapianti del Policlinico di Catania. L’organo, donato da una donna cerebralmente morta è stato trapiantato in una giovane di trenta anni. Tra tre giorni si conoscerà meglio l’esito dell’operazione; al momento la paziente è in buone condizioni di salute.  

Un traguardo straordinario

Un equipe di medici ha eseguito il primo trapianto di utero in Italia presso il Centro Trapianti del Policlinico di Catania. Si tratta di un traguardo straordinario che certifica per l'ennesima volta l'eccellenza sanitaria del nostro Paese, ai vertici della trapiantologia a livello europeo e mondiale. L'utero, l'organo dei mammiferi all'interno del quale si sviluppa il feto, è stato donato assieme ad altri organi dalla donatrice. Ad avere il trapianto è stata una ragazza siciliana di 30 anni nel corso di un lungo e complesso intervento, perfettamente riuscito. La giovane si trova in terapia intensiva ma è in buone condizioni di salute, in base a quanto indicato dall'agenzia di stampa ADNKronos. Si avrà un quadro migliore sull'esito del trapianto nelle prossime 72 ore.

Una squadra di chirurghi per il primo trapianto

  A eseguire il pionieristico intervento, effettuato in collaborazione con l'Azienda ospedaliera Cannizzaro, è stata una squadra di chirurghi e anestesisti. A capo del delicato intervento, il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare e del Centro Trapianti d’Organo Pierfrancesco Veroux, assieme ai professori Massimiliano Veroux, Giuseppe Scibilia e Paolo Scollo. Già nel 2018 l'Istituto Superiore della Sanità (ISS) aveva approvato Il protocollo per la delicatissima operazione, e grazie al gesto di grande generosità della donatrice oggi è stato possibile metterlo in pratica. Un trapianto che può salvare 4.500 donne Come confermato dal professor Veroux in una precedente intervista, questo tipo di trapianto può essere eseguito su donne tra i 18 e i 40 anni che presentano malformazioni uterine o la sindrome di Mayer-Rokitansky-Kuster-Hauser (MRKH). La MRKH, come sottolineato dal portale Orphanet, è una condizione caratterizzata da un'aplasia dell'utero (assenza dell'organo o mancato sviluppo) che colpisce una donna ogni 4.500 circa.  

Il trapianto: motivo di orgoglio

  Le  istituzioni siciliane hanno accolto calorosamente la riuscita dell'intervento: “È un motivo di grande orgoglio per la sanità di tutto il nostro Paese. La testimonianza stessa di un miracolo ‘umano' che restituisce vita grazie al gesto di estrema generosità di una donatrice. Ai medici e a tutti i professionisti impegnati in questa impresa, i complimenti ed il ringraziamento di tutto il governo regionale e del popolo siciliano”, ha dichiarato Nello Musumeci, il presidente della Regione Sicilia.  

Il primo trapianto al mondo in Arabia Saudita

  Il primo trapianto di utero al mondo fu eseguito nel 2000 in Arabia Saudita dal dottor Wafa Fagee, su una ragazza di 26 anni. Furono, però, costretti a rimuovere l'organo circa tre mesi dopo a causa di una necrosi.  Hanno eseguito un intervento analogo l'anno successivo presso l'Ospedale Universitario Akdeniz di Antalya, in Turchia, su una giovane 21enne. La donna ha avuto due aborti, ma proprio quest'anno è riuscita a partorire il primo figlio. Nell'ottobre del 2014 è nato in Svezia il primo bambino dopo un trapianto uterino, in questo caso donato da una paziente viva di 61 anni. Il 15 dicembre del 2017 è invece nato presso l'Ospedale Universitario di San Paolo del Brasile il primo bimbo da un utero trapiantato da donatrice deceduta. La speranza è che anche la trentenne siciliana possa coronare il sogno della maternità grazie alla donazione ricevuta. In Europa il centro all'avanguardia per questo genere di trapianti è proprio in Svezia, cui adesso si affianca con orgoglio anche l'Italia.
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