Il reddito di cittadinanza resta un argomento primario di discussione in queste settimane. Proprio quando si celebra ormai un anno e mezzo di vita del sussidio tanto voluto dal Movimento 5 Stelle.

Reddito di cittadinanza: necessaria una riforma

Un intervento che appare quasi inevitabile alla luce delle polemiche intensificate proprio di recente. Già a maggio scorso il viceministro dell'economia aveva evidenziato la necessità di una riforma, visto il bisogno di uno "strumento più reattivo, in quanto va accresciuto il ruolo dei Comuni, che sono capaci di intercettare più velocemente i bisogni della popolazione". Nei giorni scorsi il viceministro Antonio Misiani ha dichiarato che è necessario "un tagliando per renderlo più simile possibile alle esperienze europee di reddito minimo garantito che sono andate bene. Non deve diventare un circuito di assistenzialismo".

Reddito di cittadinanza: cambia tutto. Parola del premier Conte

Su questo tema si è espresso in maniera molto chiara ed inequivocabile anche il premier Giuseppe Conte che, intervenendo in collegamento video al Festival dell'Economia di Trento sabato scorso, ha toccato vari temi. Tra le altre cose il Presidente del Consiglio, ha dichiarato la fine di Quota 100, spiegando che non è in programma il rinnovo e che la sperimentazione si concluderà quindi come previsto alla fine del 2021. Ben diverso il destino del reddito di cittadinanza che continuerà ad esistere, ma dovrà essere migliorato attraverso una serie di perfezionamenti. "Cambia tutto" è l'annuncio che arriva dal premier, il quale ha difeso l'operato del suo Governo e anche la bontà della misura approvata durante il primo Esecutivo da lui guidato. A proposito del sussidio tanto caro al Movimento 5 Stelle infatti, Giuseppe Conte ha affermato: "Meno male che avevamo una misura di protezione sociale come il reddito di cittadinanza cui abbiamo aggiunto il reddito di emergenza. Certo si possono sempre migliorare in fase di attuazione. In due anni calare una misura così complessa in un tessuto sociale che presenta criticità strutturali, non è affatto semplice".

Si punta al lavoro ora. Novità in arrivo a breve

Sarà importante ora legare il reddito di cittadinanza all'offerta di lavoro, secondo quanto previsto dalla fase 2 che fino ad ora ha visto un'attuazione molto limitata. Da una parte si è partiti in ritardo su questo fronte, a settembre 2019 rispetto a aprile che è stato il primo mese di erogazione del sussidio. Dall'altra solo pochi mesi sono stati dedicati dai Centri per l'Impiego al lavoro con i beneficiari del reddito di cittadinanza, visto che lo scoppio della pandemia già da marzo scorso ha interrotto le operazioni su questo versante, riprese solo da poche settimane. Lo stesso premier Conte ha ammesso: "Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro. Ho già avuto due incontri con i ministri competenti". Nuovi meeting sono in programma per far il punto della situazione e pensare agli interventi da inserire già nella prossima legge di bilancio. Il Presidente del Consiglio ha dichiarato: "Sobbiamo riorganizzare anche una sorta di network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori. Dobbiamo cercare di costruire un percorso coordinato. Spero che nei primi mesi del 2021 potremo presentare l'altro progetto, quello che incrocia l'attuazione del reddito di cittadinanza con l'inserimento nel mondo del lavoro". (TrendOnline) Leggi anche: Reddito di cittadinanza settembre, scatta l'allarme: pronti a bloccare il rinnovo. Come evitarlo Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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