I bambini non ci sono più. Gli rubiamo l'infanzia, chiudendoli nelle scatole dei nostri sogni mai realizzati. Dalla TV ad Internet, vivono ormai in un mondo irreale. E il gioco? Da quando non giocano più?

I bambini e la TV

Oggi in TV per guidare i bambini ad una visione consigliata, i programmi sono spesso contrassegnati da bollini. Una sorta di censura, ispirata ai semafori stradali, il cui colore cambia in funzione del target
  • bollino rosso: avverte che la visione di un programma è generalmente consigliabile ad un pubblico adulto per via di contenuti forti, ma non estremi.
  • bollino giallo: avverte che si consiglia la visione accompagnata da un adulto per via di contenuti con un impatto moderato.
  • bollino verde:  indica che la visione di un programma è adatta generalmente a tutti poiché i contenuti al suo interno sono di impatto nullo o mite (ma potrebbero comunque non essere adatti a bambini molto piccoli).
Che roba è? Ci manca solo che i bambini vadano in giro coi bollini blu e creeremmo un mondo di banane 10 e lode!

I bambini ed internet

La cosa più divertente è che se da una lato siamo accorti a ciò che vedono in TV, preoccupandoci della censura, dall'altro gli regaliamo cellulari, tablet, pc e videogames. Li lasciamo navigare in rete da soli, gli lasciamo il cellulare o il tablet fuori casa. Li facciamo giocare a qualsiasi cosa online. O pensate davvero che basti dirgli, che non debbano farlo in vostra assenza? No, dico, ma siete seri? Davvero avete dimenticato di essere stati bambini o adolescenti? Davvero da ragazzi bastava dirvi di non fare una cosa e non la facevate?

I bambini e il grillo parlante

Pensate di essere in una fiaba dove il saggio dice e lo stolto esegue? L'unica fiaba in cui si rispecchi il rapporto genitore/figlio è quella di Pinocchio. Ve le hanno mai lette le fiabe, sì? Ecco! Geppetto, la fatina e il grillo parlante gliene dicevano di ogni e Pinocchio non se ne fregava una mazza! A proposito... ma qualcuno gliele legge più le favole? O ci pensano i file audio e gli audiovisivi? Siete diventati così caproni da piazzargli davanti il monitor, cliccando play su youtube? Internet incastra noi adulti, immaginate dei bambini o degli adolescenti. E' come mettergli una bomba ad orologeria fra le mani, che prima o poi scoppierà, perché non sono degli artificieri.

SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Non bastano le baby-squillo? Non ci bastano i bambini adescati in rete sui social? I suicidi legati a giochi virtuali online? E il suicidio del bambino di 11 anni tra Posillipo e Chiaia a Napoli...? Ma state impazzendo o cosa? Quale cosa può togliervi da questo torpore, per farvi rendere conto che non colmerete le vostre assenze o le vostre mancanze, assecondando ogni loro capriccio? Cosa può scuotervi, per farvi accettare di educarli come genitori e non assecondarli, come fossero dei poveri idioti, comportandovi da finti amici? Cosa deve accadere ancora, per capire che i sistemi informatici vadano utilizzati solo ai fini didattici? Ci deve pur essere qualcosa che vi dia una svegliata.

Noi e il passato

La mia generazione è cresciuta senza alcun filtro televisivo. La vostra anche, se avete dei figli. Saremo dei matusalemme, ma che vedessimo film per bambini o film per adulti, non cambiava assolutamente nulla. Gli incubi notturni li avevamo comunque. I bambini di oggi, come noi, li hanno... ma hanno la censura nei programmi TV. C'era violenza nei film, la stessa di ora. I programmi in prima serata, spesso, erano più crudi di quelli di adesso. Andavamo a dormire alla stessa ora in cui ci vanno i bambini di oggi. Molti genitori non stavano a controllare i figli ogni due secondi. Forse lo abbiamo dimenticato. O siamo cresciuti tutti diventando psicopatici e paranoici? Una differenza la noto, però. La TV la vedevi a pranzo o al massimo fino a quando non era l'ora dei compiti. Poi se ne parlava la sera a cena e dopo. Nel pomeriggio facevi i compiti e poi andavi in cortile a giocare con gli altri bambini. Nessun PC, nessun tablet, nessun cellulare. Al massimo qualcuno aveva il Commodore 64 e ci giocava in casa con altri 10 bambini. I più viziati arrivavano massimo al Nintendo tascabile. La rete abbiamo cominciato a vederla alla fine degli anni '90 e anche allora, per stare incollati al PC, ci voleva il diluvio universale fuori, perché eravamo obbligati a stare tappati in casa.

I bambini sottovuoto

Oggi il cortile è deserto. A scuola questi poveri bambini ci stanno quasi sempre fino alle 16.30. I compiti a casa li fanno sì e no una volta, due a settimana. Usciti da scuola vanno in palestra, a calcetto, in piscina o all'oratorio. Devono fare sport! Gli fa bene! Ma a chi fa bene? A loro? Ai genitori? Ai nonni? Agli istruttori? A chi? Io vorrei sapere chi è quel criminale che ha detto che gli faccia bene! Prenderei a testate tutti quelli che dicono che siano loro a volerlo! Il massimo della socialità la sviluppano dieci minuti al "parchetto" dietro casa, quando proprio gli va di lusso.

I BAMBINI DEVONO GIOCARE CON ALTRI BAMBINI!

Devono giocare a palla! Non menarsi e diventare competitivi e aggressivi praticando il calcio, all'urlo di un allenatore che dice a Carlo di tirare un calcio negli stinchi Saverio, perché gli ha portato via la palla. Devono giocare sulle scale a figurine, a molla nei cortili, a nascondino nei giardini o negli androni dei palazzi. Devono ritrovare il gusto del gioco, della spensieratezza. Si devono divertire e prendersi a capelli con il figlio del vicino di casa, per un gessetto colorato andato perduto. Devono giocare a mamma e figli con le bambole. Devono tornare a riempire le strade coi loro sorrisi, le loro urla, l'esultanza ed i litigi. Lo devono fare senza avere sempre  tutto pre-confezionato da adulti di riferimento, che hanno manie di controllo. Gli vogliamo impacchettare ogni cosa, per costruirgli un futuro migliore. Non siamo noi a doverglielo costruire, devono imparare a farlo da soli! Devono cadere e sbucciarsi un ginocchio. Il nostro compito sarà quello di medicarglielo ed asciugargli le lacrime. Non possiamo evitare che piangano. Non possiamo impedire che cadano. Non dobbiamo, noi, stabilire sempre e comunque cosa sia bene per loro... possiamo solo insegnargli a capirlo. Piazzarli, però, davanti alla TV o ad un PC, non è di certo la ricetta giusta, affinché imparino a camminare sulle proprie gambe.

Verità scomoda

Se proprio vogliamo dircela tutta, è che non avete più il tempo di affacciarvi dal balcone di casa, per guardare cosa facciano in strada. Troppo presi dai vostri di cellulari. Il lavoro non c'entra nulla. Troppa fatica invitare i compagni di classe a casa. Non sia mai vi rubassero quei dieci o 20 minuti che occorrono, per rimettere in ordine una stanza. Come potreste non rispondere ai messaggi su WhatsApp? Non sia mai doveste uscire il Sabato, per andare a controllarli col gruppetto di amici. Dovessero mai guardarvi come genitori? Il video su tik-tok, poi, come lo fareste... La verità sapete qual è? Che se guardaste sui vostri cellulari, sui vostri tablet o sui vostri pc, quanti minuti restate connessi, da quando varcate la soglia di casa, capireste che il nemico vero dei vostri figli, siete voi. Leggi anche:Covid: nonni, genitori ed insegnanti a confronto. Ma ai bimbi chi ci pensa? Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo    
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