Un saluto dal giornalismo napoletano e non solo
Premo Mercanti nel 2018, un giornalista di quelli di "razza" sempre sul pezzo e in cerca della notizia. Un lutto importate, quello di Carlo Franco che scompare oggi.
Resta celebre la sua frase “Fate presto” all’indomani del terremoto in Irpinia, con la quale titolò il Mattino in prima pagina e che poi è diventata parte della collezione di Lucio Amelio, Terrae Motus.
Ma i suoi lavori sono stati numerosissimi. Una carriera durata 40 anni; conosceva il territorio come le sue tasche. Aveva lavorato al Mattino, anche come capo della cultura.
Proprio quando in redazione c’erano Francesco Durante, Antonio Fiore, Michele Buonomo. Al Corriere del Mezzogiorno è stato uno dei collaboratori portanti, sin dalla fondazione nel 1997.
Chi era Carlo Franco
Si è occupato di diversi settori; non è mai stato un giornalista “seduto”, dotato di un intuito raro capace. Ha fatto da mentore ai giovani che si apprestavano alla professione, dei quali sentiva la vicinanza perché ha sempre conservato uno spirito di un ragazzo curioso e appassionato della vita.
Ha scritto per i principali quotidiani e ha lavorato anche per la Rai. La sua ultima testata, il Corriere del Mezzogiorno. Il presidente dell’Ordine Lucarelli lo ricorda così: «Perdiamo un pezzo di storia del giornalismo campano»
Le parole di Lucarelli sul lutto nel mondo della carta stampata
«Carlo Franco ci ha lasciato e con lui perdiamo un pezzo di storia del giornalismo campano», ha scritto su Facebook il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli.
«Appassionato di sport e cronaca, politica e inchieste, era tuttora giocatore della squadra di pallanuoto dei giornalisti». E ancora conclude: «Ciao Carlo un grandissimo abbraccio, il tuo sorriso e la tua vis polemica già ci mancano». (Correiere del Mezzogiorno)
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