Virus, arriva il vaccino. Il 2021 sarà l'anno, almeno ci si augura, della ripresa e della sconfitta del virus. Un barlume di speranza si intravede, dopo un 2020 a dir poco disastroso.

La curva

E' tornata a risalire da un po’, l'Italia divisa in zone cromatiche, ma un vaccino si avvicina sempre di più. Il primo disponibile sarà quello di Pfizer e nella nostra nazione arriveranno ben 3,4 milioni di dosi nella seconda parte di gennaio. Ad annunciarlo il commissario straordinario Arcuri che ha spiegato quale sarà la strategia di azione.

Virus - La speranza arriva da Arcuri

“Una base importante della popolazione potrà essere vaccinata entro il primo semestre del prossimo anno o entro il terzo trimestre 2021. Non c’è obbligo per il vaccino ma stiamo cercando di progettare una piattaforma che possa gestire la verifica della somministrazione per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto. Una cosa è certa, l’esposizione al rischio e la fragilità saranno i parametri per stabilire chi potrà usufruire di questo beneficio per primo“.

E ancora aggiunge

E sul virus è arrivato il commento pieno di speranza del commissario: “La sua forza, ancora rilevante, si sta riducendo grazie alle misure prese dal governo. Nelle ultime quattro settimane la crescita si è affievolita. E’ ancora impetuosa, ma il ritmo va decelerando”.

Nel frattempo Conte pensa al “ponte” di Natale

al via la tregua almeno dal 3 dicembre per permettere a negozi e cittadini di far girare l’economia. Una lieve ripartenza, ma non senza restrizioni e così l’Italia diviene Cenerentola: a mezzanotte tutti a casa.

Le zone

Fino alla scadenza del Dpcm attualmente in vigore, i 21 parametri che stabiliscono l’attribuzione delle Regioni alle zone gialle, arancioni e rosse non cambieranno. Sarà invece un tavolo tecnico – composto, oltre alle Regioni, dall’Istituto superiore di Sanità e dal ministero della Salute – a valutare le eventuali modifiche da inserire nel prossimo provvedimento. Questo è quanto giunge da alcune fonti del governo.

Per il momento

Quindi, c’è il “no” del governo al pressing per la “semplificazione” dei criteri, di conseguenza il monitoraggio delle prossime ore sarà basato sullo schema finora utilizzato. Ciò potrebbe determinare il passaggio in zona rossa di Puglia, Basilicata, Abruzzo e Sicilia. In bilico Emilia Romagna e Liguria. Ma sempre il governo ha concesso due aperture ai presidenti delle Regioni: una sorta di “coordinamento politico” per il prossimo Dpcm e, soprattutto, la possibilità di chiedere i ristori per le categorie colpite dai provvedimenti anche se sono i governatori e non l’Esecutivo nazionale, d’intesa con il ministro della Salute, a decidere le misure restrittive.

A tenere banco

Nella riunione tra Governo e Regioni è stato ovviamente il prossimo Dpcm, quello che conterrà indicazioni relative al periodo natalizio. Conte, i ministri e gli scienziati ripetono che dovrà essere un “Natale più sobrio”, senza feste, veglioni, baci e abbracci perché “una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva”. “Il cenone classico con 20 persone – ha confermato Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico – quest’anno non ce lo possiamo permettere”.

Ma c’è anche un altro allarme

Ossia quello dell’assalto a negozi e centri commerciali per lo shopping sotto le feste. Anche se qualche apertura ci sarà, ha detto Conte per non affossare ulteriormente il commercio. Nei prossimi giorni verrà stabilita la linea da seguire magari con un “Dpcm ponte” per il periodo natalizio, così da sospendere l’automatismo delle fasce, allentare il coprifuoco nazionale e consentire l’apertura serale di bar e ristoranti o lo spostamento tra le regioni rosse e arancioni per permettere di raggiungere i parenti più stretti.(IlMattino/UnioneSarda) Leggi anche: Azzolina segue De Luca e cambia tutto. Lo sceriffo vince ancora: scuole chiuse in tutta Italia, in classe a gennaio Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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