Cambio di rotta in vista sulla questione reddito di cittadinanza per il nuovo governo Draghi. Quest'ultimo sarà presto impegnato sulle questioni economiche, energetiche e di sostegno ai cittadini in epoca covid. Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle ha spiegato di aver proseguito le consultazioni proprio con lo stesso Mario Draghi. Ritiene di essere riuscito a scorgere, tra le proposte del premier incaricato, alcuni spunti molto importanti.

Le proposte dei cinque stelle e l'importanza del reddito di Cittadinanza

Quello a cui il Movimento teneva di più era la transizione energetica ed ambientale: l'azione di Governo avrà come pilastro centrale la creazione di un mega ministero che abbia al centro della propria attività proprio questo nuovo progetto. Ma ovviamente si è parlato anche di reddito di cittadinanza, un tema molto importante, centrale all'interno delle politiche dei cinque stelle. Uno dei punti fondamentali, che sta a cuore a tutte le famiglie in difficoltà, è proprio il futuro del reddito di cittadinanza. Nelle consultazioni si è ribadita l'importanza del reddito di cittadinanza e pare esserci una rassicurazione e che oggi più che mai è necessario rafforzare le misure di sostegno  che abbiano al proprio interno strumenti di ammortizzatori sociali e sussidi. Misure indirizzate a tutte le figure in difficoltà ad essere inserite nel mondo del lavoro. Il lavoro sarà la principale sfida di questo governo soprattutto dopo che finirà il blocco dei licenziamenti. Una sfida che si affronta con investimenti che devono partire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, previsto dal governo.

Il problema dei Navigator

Se sul reddito di cittadinanza sono arrivate tutte le rassicurazioni del caso, al momento qualcos'altro accade. Innanzitutto ci sono le problematiche dei Navigator, ossia quelle persone che Luigi Di Maio, in veste di Ministro del Lavoro, aveva definito come "gli alfieri di un nuovo modo di portare avanti le politiche attive in Italia". Nella realtà dei fatti per le 3.000 persone che sono impiegate come navigator le acque iniziano ad essere davvero agitate. Il loro contratto è in scadenza e pare che per il momento non si parli di rinnovo. E purtroppo, non si vedono nemmeno i risultati del loro lavoro. Sarà colpa della pandemia, sarà colpa delle crisi economica, ma se un venditore si giudica da quanti prodotti vende in un anno, un navigator lo si deve giudicare dal numero di persone alle quali ha trovato un lavoro. E molto probabilmente ci vorrà di più che  un misero tagliando per far ripartire la macchina del reddito di cittadinanza. Leggi anche:Scuole nel caos in Campania, tutti contro De Luca. I presidi: “Ora basta” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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