Muore Raffaele Cutolo. Il boss della camorra aveva 79 anni. Si è spento a Parma. Da anni si trovava in carcere a causa dei vari ergastoli ricevuti. Il boss lascia una figlia e la moglie.

Chi era Raffaele Cutolo

Raffaele Cutolo, condannato a ben quattro ergastoli da scontare a partire dal 1995, è stato senza dubbio uno dei più famosi malavitosi della storia italiana. E’ stato a capo della Nuova Camorra Organizzata e questo è solo uno dei motivi che lo hanno reso tanto discusso.

Gli intrecci con la storia italiana

Oltre ad aver bagnato di sangue le strade di Napoli e degli anni ’80, a causa dello scontro con il cartello della Nuova famiglia -nata proprio per contrastare la sua ascesa-, il boss ha avuto anche rapporti con molte figure di potere dei paese, fino ad arrivare alla banda della Magliana, passando per la malavita lombarda di Vallanzasca, fino ai servizi segreti italiani. "La camorra è disoccupazione. La camorra è una scelta di vita, un partito, un ideale. La mafia vera, la vera camorra, stanno a Roma". Spiegava così a Enzo Biagi, in una intervista del 1986 dietro le sbarre insieme al figlio Roberto durante la pausa di un processo, quella che era la sua realtà, nella quale già allora era diventato una leggenda.

Da dove viene Cutolo

Raffaele Cutolo - 'o professore nonostante abbia solo una licenza elementare, figlio di un mezzadro e di una lavandaia di Ottaviano, paesino alle falde del Vesuvio - la sua carriera criminale l'ha costruita nella cornice di avventure romanzesche e forse romanzate. Poeta e duellante con la 'molletta' dentro un carcere; pazzo per finta o per davvero; evaso dal manicomio giudiziario di Aversa; latitante, padre che vede l'unico figlio maschio ed erede ucciso dalla 'ndrangheta; l'uomo che forse ha ispirato il celebre 'professore' di Fabrizio De Andrè e probabilmente ha urinato sulle scarpe di Totò Riina come racconta un pentito; il boss che ha sposato nel carcere dell'Asinara una donna molto giovane e che poi l'ha resa madre con l'inseminazione artificiale, ha quattro ergastoli sulle spalle e compirà 79 anni a dicembre. Eppure continua a far parlare di sè, ciclicamente, vuoi per domande di grazia che non trovano accoglimento, vuoi per la richiesta, recente, di affrontare la sua malattia agli arresti domiciliari.

Come ha cercato di uscire dal carcere

Ma per lui neanche l'emergenza Covid è bastata ad aprire le porte del carcere. Il ricorso al tribunale di sorveglianza di Bologna del suo ultimo difensore, Gaetano Aufiero, dopo il rigetto della richiesta al magistrato di sorveglianza di Reggio Emilia, è stato vano e segna il fatto che, nonostante la crisi respiratoria che ha febbraio lo aveva visto trasportato all'ospedale di Parma, la cella dell'istituto di pena emiliano è rimasta la sua dimora, dato che il regime di 41 bis in una stanza singola gli avrebbe permesso di avere tutti i presidi sanitari necessari. https://twitter.com/Radio1Rai/status/1362135616641761281?s=20 Leggi anche: Vaccino AstraZeneca per gli under 65;. La proposta di Speranza Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo  
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