Presto arriverà il nuovo Dpcm con ulteriori restrizioni in materia di scuola. Probabili le chiusure anche in zona arancione.

Scuola: cosa succederà

Due riunioni dedicate alla scuola dal Comitato tecnico scientifico, ieri sera e questa mattina, hanno prodotto questi "consigli per il governo": nelle zone rosse l'unica didattica possibile deve essere quella a distanza, in tutti i cicli scolastici, dall'infanzia alle superiori. E questa è un'accelerazione rispetto al Decreto del presidente del Consiglio vigente sul tema - l'ultimo Dpcm è del Governo Conte - che obbliga alla Dad in zona rossa dalla seconda media a crescere. Oggi le Regioni rosse sono due, Basilicata e Molise, più la Provincia autonoma di Bolzano. (LaRepubblica.it)

Scuole chiuse in zona arancione: l'ipotesi

La seconda indicazione del Cts sul tema è offerta ai governatori che presiedono una Regione in quel momento in zona arancione (oggi sono nove in tutto): i presidenti possono prendere decisioni "subregionai" sulle scuole, ovvero chiudere istituti scolastici in province ad alto rischio contagio. Diversi governatori lo hanno già fatto - Vincenzo De Luca in Campania, su tutti -, ma adesso il parere scientifico del Comitato avvalora scelte che possono entrare nel paesaggio di questi giorni (i contagi a Brescia, nel Bergamasco, a Cecina e ad Arezzo, a Bologna, Ancona, Macerata, nella provincia di Palermo, per elencare zone in cui so o già stati chiusi istituti scolastici). (LaRepubblica) C'è una terza indicazione, sulla quale, però, la discussione in seno al Comitato tecnico scientifico è in corso (una terza riunione è stato convocata per questa sera alle 19). Diversi componenti vorrebbero legare la chiusura dei plessi scolastici a un dato certo e hanno indicato in 250 contagi ogni 100.000 mila studenti il limite oltre il quale, anche in zona arancione, una scuola non può ospitare né studenti né docenti. Con questa aliquota si dovrebbe poter chiudere anche in zona arancione. Ad oggi, solo il Trentino Alto Adige supera questa soglia. (LaRepubblica.it) Nelle aree arancioni che non conoscono peggioramenti dei parametri, i protocolli restano quelli conosciuti: Didattica in presenza dal 50 al 75 per cento (per ora nessuna regione ha utilizzato la possibilità massima). Le stesse aliquote restano in area gialla o bianca.

Scuole in zona gialla

Con la stabilità dei contagi in zona gialla per tre settimane consecutive, le attuali disposizioni sulle lezioni in presenza non cambieranno. (LaRepubblica.it) Il Cts ha riconosciuto che esiste un impatto dei nuovi contagi nelle scuole, ma è differenziato. Per questo sarebbe auspicabile una modulazione delle misure a seconda delle aree, variabile in base a Comuni o Province e non soltanto su base regionale. (LaRepubblica.it) Ci sono già sei Regioni - Marche, Molise, Abruzzo, Campania, Basilicata e Puglia - e una Provincia autonoma - l'Alto Adige - con limitazioni totali per le scuole o riservate solo alle superiori, ma queste restrizioni dipendono da decisioni prese dalle giunte regionali, non dal governo. (LaRepubblica.it) Al verbale finale che sarà consegnato al governo, il Cts allegherà uno studio dell'Istituto superiore di sanità sul quadro contagi-scuole. Leggi anche: Campania, il virus non si ferma: ancora decessi e ricoveri Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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