Camorra, sindaco arrestato nel Casertano: era vicino alla famiglia Zagaria
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli che confermava il carcere per Antonio Fontana, ex sindaco negli anni '90 di Casapesenna (Caserta), comune di origine della famiglia Zagaria. I carabinieri hanno arrestato così l'ex sindaco Antonio Fontana per associazione camorristica nell'ambito di un'indagine della Dda di Napoli. Per la Suprema Corte non sussisterebbero i gravi indizi di colpevolezza circa la partecipazione al clan di Fontana (difeso da Giovanni Cantelli). Per l'accusa Fontana, imprenditore edile, avrebbe fatto di tutto per aggiudicarsi insieme ad altri costruttori ritenuti collusi gli appalti. Lavori di urgenza per 40 milioni di euro riguardanti la rete idrica regionale grazie all'appoggio del clan camorristico guidato da Michele Zagaria. Un'inchiesta sorta come prosecuzione di quella ben più ampia denominata "Medea", che allo stesso modo aveva fatto luce nel 2015 su un sistema di dinamiche davvero unico. I clan avevano il potere di assegnazione dei lavori urgenti e senza affidamento da parte del settore idrico della Regione Campania. L'inchiesta aveva portato all'arresto e alla condanna di numerose persone. Imprenditori e politici come l'ex senatore dell'Udeur ed ex dirigente regionale del Settore Ciclo Integrato delle Acque Tommaso Barbato (condannato in appello per concorso esterno). Tuttavia Fontana aveva ricevuto l'avviso dell'arresto all'interno dell'operazione Medea.