Napoli, Campania.  Uccide la sorella Maria Paola inseguendola e facendola cadere dalla moto, tutto solo perché la ragazza aveva una relazione con Ciro, un trans gender nato donna. Oggi era stato rinviato a giudizio per omicidio volontario. Michele Antonio Gaglione, fratello e assassino della vittima, è attualmente in carcere, detenuto a Poggioreale, per omicidio preterintenzionale. Ma il capo d'imputazione diventa ora omicidio volontario.

Uccide sorella perché lesbica - Cambia il capo d'imputazione

Come spiega a LaPresse uno dei legali di Gaglione, inizialmente " si è proceduto con l'accusa per Gaglione di omicidio preterintenzionale. Nel corso delle indagini la procura di Nola, che indaga sui fatti, ha ritenuto che ci fossero elementi per modificare il capo di imputazione aggravando la posizione del fratello della vittima, da omicidio preterintenzionale a omicidio volontario". Il pm ha chiesto al gip la modifica del capo di imputazione, ottenibile con l'emissione di una nuova ordinanza. Il gip ha però rigettato questa richiesta.

L'appello

La procura ha così fatto appello al Tribunale del Riesame. Come spiega il legale: "Noi ci troveremo di fronte ad una situazione paradossale . Ovvero che il rinvio a giudizio è per omicidio volontario, mentre Gaglione è detenuto per omicidio preterintenzionale". Se invece il Riesame confermasse la tesi della procura Gaglione resterebbe detenuto, ma con un capo di imputazione aggravato.

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Al fratello, Michele Antonio Gaglione, è stato contestato l’omicidio volontario aggravato dalla Procura della Repubblica di Nola. Il caso tra l’11 e l’12 settembre scorso, ebbe risonanza nazionale, mise al centro del dibattito e dell’attenzione le periferie e il tema della transfobia.

I dettagli che mettono brividi

Il fratello di Maria Paola ha cercato di trovare una giustificazione al gravissimo fatto che ha portato alla morte della sorella dicendo che voleva darle una lezione. Una lezione che, oltre a non essere necessaria è, purtroppo, costata la vita della giovane ragazza. Gaglione era stato indagato per omicidio preterintenzionale. L’ufficio inquirente, come riporta l’Ansa, ha formulato la nuova e più grave ipotesi di reato nell’avviso di chiusura delle indagini emesso qualche giorno fa. I pm hanno chiesto anche un’ulteriore misura cautelare per Gaglione, in carcere dal fatto, ma il Gip ha respinto la richiesta. Il 31enne dovrà quindi difendersi in dibattimento dall’accusa di omicidio volontario. Maria Paola aveva una relazione con Ciro Migliore, trans che aveva avviato il percorso. La famiglia della ragazza non aveva mai accettato il rapporto. Michele Antonio Gaglione, sposato e con figli, vive al Parco Verde di Caivano. Il complesso era già stato scenario di altri episodi di cronaca – come quello di Fortuna Loffredo – oltre a essere luogo di una delle piazze di spaccio più grandi d’Italia. In dibattimento il 31enne - difeso da Giovanni Cantelli e Domenico Paollella - dovrà quindi difendersi dalla grave accusa di omicidio volontario. Leggi anche:De Luca svela il nome del suo candidato a sindaco. Di chi si tratta Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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