Sostegni e delusione - C'è molta delusione da parte dei lavoratori di Bar e Ristoranti che reputano inadatti i sostegni e le misure oggi attuate dal Governo.
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Questo decreto è una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori, è una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare all’interno di questo stanziamento".
Queste le parole con cui venerdì Mario Draghi ha licenziato il nuovo decreto Sostegni.
Non più “ristori” ma “Sostegni”, per trasmettere maggiore vicinanza del governo nel supporto alle imprese.
Al momento però non sono poche le categorie che lamentano la mancanza di un vero cambiamento.
Molti fanno sapere che i soldi non sono abbastanza e che le imprese che ne usufruiranno saranno ancora meno.
Sostegni si, ma ancora figli e figliastri. La denuncia di Zabeo
"Sono rimaste fuori tutte le aziende che hanno avuto un calo del fatturato inferiore al 30% rispetto al 2019" – a dirlo
Paolo Zabeo, Coordinatore dell’ufficio studi della Cgia di Mestre
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il vero problema sarà per coloro che hanno avuto cali di fatturato importanti: per questi soggetti le risorse saranno molto contenute."
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Oltre a compensare in misura insufficiente il calo del fatturato il decreto Sostegni non dà modo di coprire i costi fissi che per tutte quelle aziende,
e in particolare per quelle che hanno chiuso, mi riferisco alle bollette, agli affitti, alle assicurazioni." Continua Zabeo.
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L’Unione Europea oggi dà la possibilità agli Stati di coprire fino al 70% dei costi fissi per le aziende che hanno perso fatturati importanti ma in Italia.
Dalle nostre prime simulazioni solo un quarto delle quasi 4,5 milioni di aziende italiane riceverà qualcosa da questo decreto.
A distanza di un anno che la situazione sia questa è abbastanza preoccupante.
È necessario quindi aumentare i rimborsi sulla perdita di fatturato e dare la possibilità di compensare i costi fissi".
Insomma i sostegni ancora non bastano e la preoccupazione per il futuro è tanta, bisogna che il governo agisca.
(Il Mattino)
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