Classe e Covid -La Scuola continua a subire, da ormai un anno, duri colpi da parte dell'emergenza Covid. e soprattutto dalle scelte prese sia dal Governo centrale che da quello periferico, ovvero Regionale. Per Mario Draghi, Presidente del Consiglio, sarà la prima cosa da riaprire ovviamente quando la situazione dei contagi lo permetterà, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media. Ma intanto la maggior parte delle Regioni restano in ZONA ROSSA e dunque la maggior parte delle scuole resta chiusa.

Cambio colore per la Sardegna

Sardegna, da bianca è diventata arancione. Le misure stabilite dal governo prevedono che asili nido, scuole dell'infanzia, elementari e medie possano restare aperte. Mentre le superiori proseguono le lezioni in presenza a rotazione dal 50 per cento fino al 75 per cento, gli altri in dad. Ma in Sardegna, per ordinanza del governatore Christian Solinas, funziona già così dunque non dovrebbe cambiare nulla.

Il Molise ora è arancio ma per alcuni niente scuola

Il Molise, arancione e non più in rosso, il presidente Donato Toma ha deciso che in quattro comuni molisani da lunedì non scatterà la zona arancione, ma rimarranno in 'rosso'. Si tratta di Termoli, Jelsi e Toro in provincia di Campobasso e Agnone in provincia di Isernia. L'ordinanza per la zona rossa resterà in vigore per una settimana, dal 22 al 28 marzo. I quattro comuni sono stati interessati da particolari focolai nelle ultime settimane e quindi non riapriranno le scuole.

Umbria, si torna a scuola

Umbria, tornano in presenza da lunedì 22 le lezioni in alcune scuole dell'Umbria, colorata d'arancione. Lo prevede una nuova ordinanza della Regione, in vigore fino al 6 aprile. A tornare in classe sono i più piccoli fino a 6 anni che frequentano asili e materne e i bambini delle primarie. Questo nei comuni dei distretti sanitari in cui i contagi non superano i 200 casi settimanali ogni 100 mila abitanti (esclusi i Comuni che evidenzino un incremento critico).

La situazione in Alto Adige

L'Alto Adige è rosso ma il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, si è portato avanti e ha firmato un'ordinanza in cui, da mercoledì 7 aprile, alla riapertura delle scuole, nelle scuole elementari e medie le lezioni in presenza saranno garantite per coloro che parteciperanno al progetto sperimentale di screening dell'Azienda sanitaria. Coloro che decideranno di non partecipare allo screening dovranno continuare a seguire la didattica a distanza. Rimane al momento in vigore, invece, la sola modalità di dad per studentesse e studenti delle scuole superiori. Per le famiglie con bambini o ragazzi con particolari necessità di accompagnamento, potranno riaprire centri giovanili, convitti e centri Elki.

Lazio fermo in rosso

Il Lazio, ora in rosso, sogna l'arancione dal 29 marzo. Prima delle vacanze di Pasqua, fissate dal calendario regionale al 1° aprile, ci sarebbero solo tre giorni. E allora che fare? Dalla Regione fanno sapere che l'intenzione è quella di applicare il decreto alla lettera. E dunque al momento, fosse anche solo per tre giorni, le scuole dovrebbero riaprire, anche per venire incontro a migliaia di famiglie.

In Liguria sceglie Toti

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha firmato un'ordinanza che prolunga la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori nella Regione al momento arancione fino al 31 marzo. "Abbiamo prolungato, ha detto il governatore, l'ordinanza regionale per la dad nelle scuole superiori fino al 31 marzo perché poi cominciano le vacanze pasquali al termine delle quali scadrà il decreto legge del governo Draghi". E se ne riparlerà.

L'Abbruzzo completamente in Dad

Abruzzo, le scuole elementari, medie e superiori resteranno in dad. "Purtroppo, ha detto qualche giorno fa il governatore Marco Marsilio, non ci sono le condizioni per riaprire le scuole e anche il quadro generale mostra che per la popolazione fino a 19 anni c'è una particolare incidenza e l'incremento dell'incidenza per questo tipo di varianti". In Abruzzo le scuole sono chiuse da inizio marzo, mentre nei territori più a rischio, come Pescara, la didattica in presenza è sospesa da oltre un mese.

Niente scuola per la Calabria arancione

La Calabria è in zona arancione, ma a causa dei contagi, su segnalazione dell'Asp di Catanzaro, che in una nota ufficiale ha sottolineato "l'aumento dei casi di positività al Covid 19 all'interno delle varie scuole", il sindaco Sergio Abramo ha disposto, con un'apposita ordinanza, la sospensione dell'attività didattica in presenza nelle scuole comunali di ogni ordine e grado, statali e paritarie, compresi servizi educativi per l'infanzia e scuola pubblica dell'infanzia pubblici e privati, nonché ludoteche e asili nido pubblici e privati, da lunedì 22 a mercoledì 31 marzo. Il ritorno in presenza fra i banchi è previsto per martedì 6 aprile. (IlMeteo.it) Leggi anche: “Uniamoci e blocchiamo l’Italia”. Tutti in piazza da Napoli a Torino contro Draghi Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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