A Palomonte scatta di nuovo il lockdown. Dalle 18 di oggi, sabato 24 aprile, e fino al prossimo 30 aprile, il comune salernitano chiuderà i battenti. Contrariamente alla Campania che da lunedì passerà invece in zona gialla. Ad annunciarlo è il sindaco Mariano Casciano, che da un assaggio dei contenuti dell’ordinanza.
Aumentano i casi a Palomonte e il Sindaco dichiara il lockdown
In vigore dalle 18.00 di sabato 24 aprile al 30 aprile 2021
C’è un elenco dettagliato di attività che possono essere esercitate; sono proibite quelle non elencate es. barbieri, parrucchieri, estetisti etc.
Particolare è l'attenzione stata riservata, nei limiti del possibile, a chi lavora anche fuori dal paese e a chi frequenta le scuole superiori e alla maggioranza delle attività economiche che possono continuare la vendita.
Le raccomandazioni del Sindaco dopo il lockdown
Ciò che sarà proibito fare, oggetto di controllo costante da parte delle forze dell'ordine, saranno gli assembramenti per strada o in ambito familiare.
Si dovrà viaggiare con autocertificazione. Resta inteso che nessuna misura, per quanto severa, potrà sostituire il senso di responsabilità delle persone. (Fonte
SalernoNotizie)
Nel frattempo in Campania
Da lunedì 26 aprile scatta la nuova ordinanza in Campania relativa alla zona gialla e, tra le regole, spicca quella riguardante il consumo vietato al banco all'interno di bar e ristoranti.
Confesercenti Campania protesta contro la decisione del Governo: "Ancora una volta assistiamo a un feroce accanimento contro le attività commerciali di cui non comprendiamo l'origine". A riferirlo è il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo
Divieto consumo al banco è inconcepibile
E' inconcepibile vietare il consumo al banco anche in zona gialla, non è possibile autorizzare la vendita unicamente ai bar e ristoranti che hanno tavoli all'esterno. E' una discriminazione incomprensibile e intollerabile.
In Campania moltissime attività di ristorazione penalizzate
In Campania, ci sono oltre 57mila attività che si occupano di somministrazione che danno lavoro a più di 250mila persone. Di queste soltanto il 30% ha la possibilità di servizio all'aperto.
Tutti gli altri dovranno continuare a tenere le saracinesche abbassate. In queste condizioni oltre 10mila esercizi sono a rischio chiusura. Chiediamo al Governo di restituire a tutte le imprese la dignità di poter fare il proprio mestiere".
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