Migranti. Nonostante l'ordine del giorno fosse già pieno di carte, argomentazioni e punti da affrontare, Mario Draghi è riuscito a portare la questione delle migrazioni davanti ai leader europei.
Tuttavia le aspettative non erano delle migliori già dall'inizio. E questo lo abbiamo già in parte detto: le questioni 'urgenti' sono altre al momento - così glossa una voce in sordina tra i deputati Ue.
Lo stesso super Mario non si aspettava di riuscire ad ottenere una discussione approfondita sul tema sin da subito. Perché l’agenda del summit era già preventivamente impostata su pandemia, clima e rapporti con la Russia (HuffPost).
Solamente l’incidente aereo della Bielorussia è riuscito a sconvolgerla nel giro di meno di 24 ore (quella agenda di impegni).
La questione è entrata con una certa prepotenza. Si è imposta come primo punto all’ordine del giorno da dover necessariamente affrontare.
Migranti, una decisione procrastinata per troppo tempo
Non così l’immigrazione, invece, argomento che gli Stati europei non di frontiera trattano sempre con riluttanza da tempo.
L’obiettivo del premier italiano sembrerebbe essere quello di ottenere che la questione rientri a pieno titolo nell’agenda ufficiale del Consiglio Europeo del 24 e 25 giugno.
Il Consiglio Europeo di Giugno sarà l’ultimo prima dell’estate. E' importante che ci sia un’intesa in quella sede in quel momento.
La questione non è roba da poco. Accade che se la richiesta italiana, sostenuta con vigore anche dalla
Spagna e dalla Grecia, non dovesse essere accolta, un’altra estate passerebbe senza un accordo europeo sull’immigrazione.
Un'altra estate con tutte le relative implicazioni, tra cui il carico di arrivi in aumento dal nord Africa, come dimostrano gli ultimi sbarchi a Lampedusa.
E ancora: i continui salvataggi in mare da parte delle ong, il caso di Ceuta, l’enclave spagnola in Marocco presa d’assalto da migliaia di migranti etc.
Insomma, l'ideale sarebbe chiuderla a giugno. O, per meglio dire, iniziarla.
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