Chico Forti, scoppia il caos: Dove sono i documenti? Gli Usa a quanto pare non li hanno mai spediti. "Ad oggi gli Stati Uniti non hanno mai trasmesso all'Italia la documentazione prevista per il trasferimento di Enrico Forti, detenuto in un penitenziario della Florida. Il Ministero della Giustizia non ha quindi ricevuto alcun faldone, ne' documento utile all'estradizione del cittadino italiano, condannato per omicidio nel 2000".

Chico Forti - Lo sottolinea il ministero della Giustizia

In un nota inviata ieri a Libero, che oggi la pubblica in un articolo. "Al contrario- spiega il ministero- l'ultimo atto pervenuto dagli Stati Uniti e' una lettera del Department of Justice di Washington, datata 26 febbraio, in cui si fa presente che il Governatore dello Stato della Florida sollevava ulteriori richieste di chiarimenti, a cui la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha subito dato seguito.

Chico Forti - L'ultima comunicazione formale

E' una lettera inviata dalla Guardasigilli lo scorso 10 marzo al Governatore dello Stato della Florida, per "attirare la sua attenzione sul caso" e fornire ulteriori rassicurazioni, al fine di favorire il trasferimento in Italia di Forti". "Ad oggi i competenti uffici del Ministero della Giustizia, che hanno lavorato in coordinamento con quelli del Ministero degli Affari Esteri, non hanno ricevuto alcuna risposta a questa lettera, di cui la Guardasigilli ha parlato anche nell'incontro con l'Incaricato d'affari americano in Italia. La Ministra Cartabia continuera' a sollecitare con vigore, in tutte le sedi opportune, l'estradizione in Italia di Enrico Forti", conclude il ministero. "Sei mesi di tempo tra l'annuncio del suo trasferimento e l'esecuzione ci sembravano più che sufficienti per superare gli eventuali ostacoli burocratici. Invece questa tragedia familiare, oltre che giudiziaria, sembra non avere mai fine. Chiediamo risposte e tempi certi. Da mesi nessuno ci dà più notizie".

A ribadirlo nuovamente oggi all'Adnkronos è Gianni FORTI, lo zio di CHICO

"Senza questi documenti, che avrebbero dovuto essere spediti da tempo, CHICO non può rientrare in Italia - ribadisce adesso lo zio -. Dall'annuncio del ministro Di Maio sembrava che sarebbero passate poche settimane, lo aspettavamo il 14 febbraio per il compleanno della mamma che ha compiuto 93 anni, poi a Pasqua, infine a maggio. Invece, ancora niente. Restiamo fermi al palo. Gli americani non si fanno prendere dalla fretta, la fretta dovrebbe averla lo Stato italiano".

E' preoccupato lo zio Gianni

Anche perché "CHICO da mesi aspetta la buona notizia che ancora non arriva. Ormai è allo stremo, sfinito. E' sempre stato un combattente, ma a tutto c'è un limite. E' una tortura quotidiana. Con la pandemia poi ci sono stati problemi di comunicazione, vive in uno stato di quasi isolamento".

L'ultima comunicazione formale tra l'Italia e gli Usa

E' una lettera inviata dalla guardasigilli lo scorso 10 marzo al governatore dello Stato della Florida, per "attirare la sua attenzione sul caso e fornire ulteriori rassicurazioni, al fine di favorire il trasferimento in Italia".

Una lettera a cui non è stata data risposta

"Non capisco perché il ministro non possa scrivere di nuovo per capire il motivo del ritardo nell'invio dei documenti". La Farnesina ha fatto la sua parte, ora tocca al ministero della Giustizia. Aspettiamo da sei mesi, credo che se c'è la buona volontà non serve l'eternità per trovare la soluzione a questo caso. Forse basterebbe alzare la cornetta o fare un viaggio là... Chiediamo risposte, aspettiamo ormai da troppo tempo".

Salvini: "Riportiamo a casa un italiano”

"Chico Forti libero! Basta perdite di tempo, riportiamo a casa un italiano". Lo scrive su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini. Leggi anche: Dov'è Chico Forti? Spediti i documenti per il rimpatrio in Italia? Una burocrazia in ritardo di 21 anni Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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