Denise Pipitone, non si arresta la fame di sapere attorno al caso della piccola di Mazara scomparsa ben 17 anni fa. Ancora una volta a parlarne è la trasmissione Chi L'ha Visto? Un audio bomba, come anticipato ieri da Leggo e come riporta oggi Inews24.it: fatte ascoltare alcune intercettazioni ad un personaggio chiave dell’inchiesta

Denise - I Fatti

C’è chi la difende a spada tratta, come il giornalista Carmelo Abbate, e chi la ritiene colpevole nonostante l’assoluzione definitiva in tribunale. Ma Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise Pipitone, rimane un personaggio cardine nell’inchiesta sulla sparizione della bimba di Mazara. Ancora una volta torna a parlare di lei anche ‘Chi l’ha visto?‘ che ricostruisce un passaggio ancora poco chiaro. Jessica, all’epoca ancora ragazzina, secondo il programma condotto da Federica Sciarelli agli inquirenti aveva dato un numero di cellulare diverso da quello che effettivamente stava usando. Un particolare emerso solo nel processo, grazie al lavoro del consulente chiamato ad esaminare il traffico telefonico. In particolare il 2 settembre 2004 (giorno successivo alla scomparsa della bambina), Jessica aveva dichiarato di essere rimasta a casa tutta la mattinata del 1° settembre. E aveva dettato un numero di cellulare, che però non usava da almeno un mese. Successivamente aveva spiegato di essersi confusa, perché il numero nuovo lo aveva da poco e quindi le era venuto in mente solo quello più abituale. Ma soprattutto c’è un audio dai risvolti potenzialmente esplosivi, registrato 40 giorni dopo la sparizione della bimba con una microspia nascosta in casa di Anna Corona. Una conversazione tra Jessica Pulizzi e la sorella minore Alice: “Non gli devi dire che tu non c’eri. Devi dirgli questo (in dialetto, ndb). Possibile che prendano le impronte. Ora ti gridano e ti scuotono”.

Piera Maggio: "Chi lha rapita, la conosceva”

"Io ho un'idea - premette -. Chi ha rapito Denise è probabile che la conoscesse, sapeva del suo passato. La strada dove è stata rapita Denise non era una zona trafficata, chi veniva conosceva le famiglie che abitavano lì. Ci sono delle persone che sanno e che hanno sentito dire da seconde e terze persone. Non abbiamo alcun dubbio. Quelle stesse persone a distanza di anni ancora non hanno collaborato del tutto, parlate prima che sia troppo tardi", insiste la madre, che giorno dopo giorno continua la sua battaglia per ritrovare la figlia.(Inews24/Libero) Leggi anche: “L'Inps non ha avuto pietà di me, sono vittima di un’estorsione” Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo
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