Ambiente
Ecomafie e traffico di rifiuti in Campania: l’allarme di Legambiente

lancia l’allarme per tutte le regioni italiane, in tema ecomafie e traffico di rifiuti. Nessuna speranza per la Campania che, con quota 280 reati (in aumento del 77% rispetto lo scorso anno, registra il più alto numero di illeciti in Italia.
Ecomafie e traffico di rifiuti in Campania
Su 5.457 reati accertati di illegalità ambientale, resta alta l’incidenza del traffico dei rifiuti in Sicilia, Campania, Puglia e Calabria. Tali regioni, note per la presenza mafiosa, registrano il 46,6% del totale nazionale, con 134 arresti nel 2020. Tiene testa alla Calabria, seppur al quarto posto, il Lazio con 3.082 reati, con un incremento del 14,5% rispetto al 2019.
Sul tema ecomafie e traffico illecito di rifiuti in Campania, si registra un record negativo anche sul versante provinciale. Difatti la provincia di Napoli con 522 reati accertati, si conferma prima a livello nazionale, “con incendi agli impianti di trattamento, smaltimento e recupero con numeri da codice rosso”. Segue la provincia di Salerno, seconda per numero di reati accertati, con 335 incendi dolosi, colposi e generici .
Sesta posizione, in tema di traffico di rifiuti, per la provincia di Avellino (con 161 reati), a cui segue Caserta, con 562 reati ambientali, 376 persone denunciate, sei arresti e 258 sequestri. Ultima la provincia di Benevento con 179 reati , 107 denunce e 57 sequestri.
Legambiente, con il rapporto Ecomafie 2021, sottolinea che l’ecomafia e il traffico illecito di rifiuti nel nostro Paese sono oggetto di reato e quindi ascritti nel Codice penale con legge 68 del 2015. Infatti, il report, evidenzia 883 procedimenti aperti con 2.314 soggetti denunciati e 824 arresti.
La corruzione si rivela lo strumento più utilizzato per agevolare i reati ambientali, con effetti devastanti sull’economia italiana, inerme dinnanzi alla giustizia ambientale. Si riconferma quindi l’impegno di Legambiente nel testimoniare i traffici di rifiuti e le ecomafie diffuse sul territorio italiano. (fonte: Legambiente)
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