Scuole in rivolta nella Capitale: occupati 4 licei. Gli studenti: “Pessima gestione dell’istruzione pubblica”

Tornano le occupazioni nei licei della Capitale: cinque le scuole occupate stamattina da oltre duemila ragazzi che chiedono una “scuola a misura di studente, aperta, sicura, accessibile ed inclusiva”.

Nessuna tregua per la Capitale, dove entra nel vivo a Roma la stagione delle occupazioni, dopo lo stop delle lezioni in presenza per il Covid.

Sono una decina gli istituti coinvolti.  “Abbiamo deciso di occupare le nostre scuole per contestare la gestione dell’istruzione pubblica italiana degli ultimi anni” – scrivono in un comunicato. “Vogliamo proporre una scuola a misura di studente, aperta, sicura, accessibile ed inclusiva, che sappia ascoltarci, formarci e supportarci” – concludono.

Covid e scuole: la rabbia dei presidi

Insorge l’associazione nazionale dei presidi giudica l’iniziativa “inaccettabile” alla luce del Covid perché si perdono ancora giorni di lezione.

Le occupazioni delle scuole sono “una prassi fuori dal tempo: una perdita di giorni di lezione” – ha affermato il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli.

Abbiamo avuto movimenti di famiglie e studenti che chiedevano di tornare in presenza e non perdere altri giorni di lezioni, e ora facciamo, con le occupazioni, quello che il Covid non ha fatto, oltretutto senza Dad”.
 

Nonostante l’impegno lodevole profuso da tanti professori per rendere le lezioni a distanza più interessanti e complete possibili, gli alunni si sono fatti un’idea precisa della Dad.

Ad ogni modo le nuove regole per quanto riguarda la gestione dei casi covid nelle scuole, vedono ancora disomogeneità sul territorio nazionale.

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