Scuola, Draghi e due ministri contro De Luca: notificato il ricorso. Ma lo sceriffo replica: “Solo il Governo non vede l’emergenza”

SCUOLA. Il primo ricorso e’ stato depositato sabato scorso, oggi anche l’Avvocatura distrettuale dello Stato di Napoli ha presentato al Tar della Campania un ricorso contro l’ordinanza 1/2022 con la quale la Regione Campania ha rimandato a fine gennaio l’apertura delle scuole in presenza per l’aggravarsi della situazione contagi.

Il ricorso, depositato per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri dell’Istruzione e della Salute, si affianca a quello gia’ presentato dagli avvocati napoletani Giacomo Profeta e Luca Rubinacci che si opposero gia’ per conto di cittadini a un’altra ordinanza della Regione sulla dad.

Sabato scorso i giudici amministrativi avevano chiesto alla Regione Campania di depositare, entro e non oltre le 11 di oggi, “atti pertinenti e rilevanti a presupposto dell’ordinanza”; sul sito del Tar Campania appare gia’ che “la resistente” ha presentato arti.

De Luca risponde

“Non abbiamo chiuso proprio niente. Al di là di ideologismi e parole al vento, il motivo del contendere è solo questo: Dad per tre settimane per le medie e le elementari, per consentire una più vasta vaccinazione infantile e per scavallare il picco di contagi previsto per gennaio. E tutto questo accogliendo richieste pressanti di centinaia di presidi, di sindaci e di dirigenti sanitari. Le nostre sono solo misure ragionevoli”.

Così, in un’intervista a la Repubblica, il presidente della Regine Campania Vincenzo De Luca. Poi, spiega:

“Noi riteniamo di muoverci su un piano di piena legittimità. Siamo in una situazione di straordinaria e drammatica emergenza, che solo il governo non vede. La cosa davvero scandalosa è che il governo non ha riunito il Cts come chiesto da tutte le Regioni, per avere una base sanitaria oggettiva e autorevole su cui fondare le decisioni.

La nostra ordinanza invece, è conseguente alle valutazioni della nostra Unità di crisi e di tutti i dirigenti sanitari, sul piano epidemiologico e vaccinale”.
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