“Mamma stai tranquilla, andrà tutto bene”. Alessandro stroncato a soli 17 anni, è morto davanti agli occhi della sua famiglia

ANCONA. “Lele tu sei il nostro campione, lo eri nello sport e lo sei nella vita”. Le lacrime della zia di Emanuelle Alessandro Pandele, il ragazzo di 17 anni morto lunedì sera nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Torrette di Ancona, hanno accompagnato l’uscita del feretro bianco dalla chiesa Santa Madre di Dio, mai così gremita.

Centinai gli amici, i compagni di scuola, gli amici del nuoto che si sono stretti ai genitori, distrutti dal dolore, e hanno ricordato il 17enne di Montecassiano che amava la vita “essere sempre attivo e ascoltare la musica a tutto volume”. Un ragazzo che se n’è andato troppo presto. Emanuelle era risultato positivo al Covid perché non si era potuto vaccinare, a causa di una patologia pregressa.

In tanti hanno ricordato il suo sorriso e la sua voglia di spronare gli altri a fare sempre meglio. “Il giorno in cui sei nato la terra ha ricevuto un dono straordinario e il giorno in cui sei morto il cielo ha ricevuto un angelo molto speciale – le parole dei genitori lette in chiesa dalla cugina di Emanuelle -.

Ci manchi amore, da quando ci hai lasciato la vita non è più la stessa e le parole non bastano per esprimere quanto ci manchi. Ci mancherai per tutta la vita, ma nel nostro cuore vivrai per sempre, perché l’amore di un figlio è eterno.

Noi siamo morti insieme a te, perché non è facile vivere senza di te. Ma questo non è un funerale, è la festa del 18esimo compleanno. Là dove sei andato divertiti e fai divertire gli altri come hai sempre fatto. Ti amiamo”.

Palloncini bianchi, alcune colombe un lungo applauso hanno accompagnato l’uscita del feretro dalla chiesa, mentre una colonna di auto e motorini ha seguito il carro funebre fino al cimitero.
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