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Usa, Biden: indagine sulla vicenda dei documenti, Mccarthy invoca l’intervento del congresso
Il caso dei documenti del presidente Joe BIDEN trovati dai suoi legali negli uffici di Washington pare non affievolirsi. Anzi, l’esatto opposto. Il procuratore generale Merrick Garland ha nominato Robert Hur, già procuratore del Maryland, per fare luce sulla vicenda. Il procuratore ha dichiarato che “condurrà le indagini assegnate con un giudizio equo, imparziale e spassionato”. Dalla Casa Bianca, Joe BIDEN si difende, affermando in una nota che erano stati spostati per errore. Il presidente degli Stati Uniti ha anche aggiunto: “Io e i miei avvocati stiamo pienamente collaborando con il Dipartimento di Giustizia”. Se da un lato fonti vicine a BIDEN affermano la piena correttezza dell’azione (dopo aver trovato i documenti negli uffici di Washington, i legali del presidente hanno subito avvisato l’Archivio di Stato), dall’altro lato continua a serpeggiare il dubbio sul perché quei documenti non fossero già stati consegnati all’Archivio dopo la fine della vicepresidenza di BIDEN durante il mandato Obama (i documenti si riferiscono a quel periodo, ndr). Sul tema è intervenuto anche il neo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, che ha dichiarato come il Congresso debba indagare sui documenti di BIDEN.
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