📍 Luogo: Garlasco
È iniziato nella mattinata di martedì 17 giugno, presso la questura di Milano, l’incidente probatorio disposto dalla Procura di Pavia nell’ambito del nuovo filone investigativo sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Una fase delicata e potenzialmente decisiva, che vede al centro dell’attenzione la riapertura e l’esame dei reperti conservati per ben 18 anni.
L’incidente probatorio sul caso Garlasco
Le operazioni si svolgono presso gli uffici del gabinetto regionale di Polizia scientifica e dureranno almeno 90 giorni. La giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli ha incaricato due periti chiave: la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani. A loro spetta il compito di effettuare le analisi tecnico-scientifiche, affiancati dai consulenti delle parti: accusa, difesa e parte civile.
Il primo passo del procedimento riguarda la verifica della catena di custodia dei materiali. Solo successivamente inizieranno le vere e proprie campionature, con lo scopo di individuare eventuali tracce che possano aprire a nuovi scenari sul delitto che sconvolse l’Italia.
Le parole degli avvocati di Stasi e Sempio
Presente anche l’avvocato di Alberto Stasi, Giada Bocellari, che ha dichiarato: «Se facciamo le analisi è perché ci aspettiamo qualcosa. Poi, se ci sarà effettivamente qualcosa, lo vedremo: sono passati 18 anni». Bocellari ha espresso fiducia nella corretta conservazione dei reperti.
Dall’altra parte, Luciano Garofano, ex generale del RIS e oggi consulente della difesa di Andrea Sempio, ha affermato: «Fino a prova contraria credo nella sua innocenza. Non mi aspetto risultati eclatanti, ma rispetto questa verifica e i suoi esiti».
Caso Garlasco – La posizione della famiglia Poggi
Profonda emozione e attesa anche da parte della famiglia della vittima. Il consulente Dario Redaelli ha dichiarato: «La famiglia è ricaduta nel baratro affrontato 18 anni fa e si aspetta una spiegazione definitiva». Redaelli ha ribadito che gli elementi oggettivi a disposizione, fino ad oggi, indicano la presenza di una sola persona sulla scena del crimine: Alberto Stasi, già condannato in via definitiva.
Reperti e perizie: cosa accadrà nei prossimi giorni
Le analisi si concentreranno su alcuni reperti chiave ritirati nei giorni scorsi. La perizia prenderà in esame anche la relazione depositata nel 2014-2015 dal professor De Stefano, che all’epoca fu centrale per l’esito del processo.
Gli accertamenti proseguiranno nei prossimi tre mesi. Il nuovo esame dei reperti rappresenta un momento decisivo, che potrebbe confermare quanto già emerso nei precedenti gradi di giudizio o aprire nuove strade, specialmente alla luce del coinvolgimento di Andrea Sempio, oggi ufficialmente indagato.
La comunità di Garlasco e l’opinione pubblica restano in attesa, con la speranza che, a distanza di 18 anni, si possa finalmente arrivare a una verità definitiva sull’omicidio di Chiara Poggi.