Bonus mamme lavoratrici 2025, ecco come richiederlo: spetta alle donne con almeno due figli e reddito sotto i 40mila euro
Importanti novità in arrivo per le madri lavoratrici in Italia: il Bonus mamme lavoratrici 2025 cambia volto e diventa un contributo erogato direttamente dall’INPS, in sostituzione dell’esonero contributivo. La misura interessa le lavoratrici con contratto a tempo determinato e le libere professioniste, mentre restano escluse le donne impiegate nei lavori domestici.
A quanto ammonta il bonus e chi può beneficiarne
Il contributo previsto è pari a 480 euro annui, ovvero 40 euro al mese per 12 mesi, completamente esentasse e non imponibile a fini fiscali e previdenziali. Spetta alle madri con almeno due figli a carico e un reddito complessivo annuo non superiore a 40.000 euro. Il bonus sarà corrisposto in un’unica soluzione alla fine dell’anno.
Decontribuzione per chi ha tre figli e altre misure attive
Rimane valida fino al 2026 anche la decontribuzione per le dipendenti con tre o più figli. In totale, per finanziare le nuove misure di sostegno alle mamme lavoratrici, il Governo ha stanziato 480 milioni di euro. Un’iniziativa che riconosce il ruolo delle madri nel tessuto sociale ed economico del Paese.
Come fare domanda per il Bonus mamme lavoratrici 2025
Con il nuovo meccanismo, non sarà più il datore di lavoro a occuparsi della richiesta: la domanda andrà presentata direttamente all’INPS dalla beneficiaria. Si attende ora l’approvazione del decreto attuativo da parte del Ministero del Lavoro e di quello dell’Economia, dopo il quale l’INPS pubblicherà le istruzioni operative per la richiesta.
Quali sono i requisiti da rispettare
Per ottenere il bonus, la madre deve soddisfare questi criteri:
- Avere almeno due figli a carico
- Essere lavoratrice dipendente o libera professionista
- Avere un reddito inferiore a 40.000 euro annui
- Non svolgere lavori domestici
- Essere in regola con la contribuzione
Esonero contributivo per l’anno successivo
Dal 2026, il bonus una tantum sarà sostituito da un esonero parziale dei contributi previdenziali per le lavoratrici con due o più figli. L’agevolazione riguarderà i contributi IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) fino al compimento del decimo anno d’età del figlio più piccolo.
Limiti e copertura finanziaria della misura
Per l’esonero contributivo 2026, è previsto un tetto di spesa pari a 300 milioni di euro. Anche in questo caso, restano escluse le lavoratrici domestiche, in quanto già soggette a un regime previdenziale differente.
Un sostegno concreto per le madri italiane
Con l’introduzione del Bonus mamme lavoratrici 2025, lo Stato punta ad alleviare i costi legati alla genitorialità e a favorire la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Il contributo in denaro e l’esonero previdenziale rappresentano due strumenti chiave per promuovere una maggiore equità sociale e migliorare la condizione economica delle famiglie con figli.