Campi Flegrei terremoti

Pozzuoli, nuovi terremoti ai Campi Flegrei: 58 scosse in una settimana e il suolo si alza ancora

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Written by Redazione

24 Giugno 2025

📍 Luogo: Pozzuoli

Campi Flegrei, 58 terremoti registrati dal 16 al 22 giugno 2025: il suolo a Pozzuoli si è sollevato di 29 cm e l’attività resta sotto osservazione.

Pozzuoli continua a essere uno dei centri più osservati d’Italia per quanto riguarda l’attività sismica e vulcanica. I Campi Flegrei, tra le aree geologicamente più instabili del Paese, hanno registrato 58 scosse in una sola settimana, segnalando un’attività che resta sotto attento monitoraggio da parte dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV.

58 terremoti in sette giorni, uno sciame sismico nella notte del 20 giugno

Secondo il bollettino settimanale dell’INGV, tra il 16 e il 22 giugno 2025 sono stati rilevati ben 58 terremoti nell’area dei Campi Flegrei. Diciotto di questi hanno superato la magnitudo 1, mentre la scossa più forte ha raggiunto un’intensità di 3.2. Particolarmente significativo lo sciame sismico del 20 giugno, iniziato alle 23:00, con 28 eventi concentrati nell’area di Pozzuoli.

Sollevamento del suolo: +29 cm da gennaio 2024

Il dato più allarmante riguarda il sollevamento del suolo, che da gennaio 2024 ha raggiunto i 29 centimetri. Dopo un’accelerazione tra febbraio e marzo 2025, con una media mensile di +30 mm, da aprile il ritmo si è stabilizzato sui 15 mm al mese. Dal 2005, il suolo di Pozzuoli si è sollevato complessivamente di 146 centimetri.

Le parole dell’INGV: attività continua, ma nessuna evoluzione imminente

Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, conferma che l’attività geologica continua, ma allo stato attuale non ci sono elementi che indichino una possibile eruzione a breve termine. Il sistema resta però sotto osservazione continua.

Parametri geochimici stabili: fumarole a 94°C

Nonostante l’intensa attività sismica e il sollevamento del suolo, i parametri geochimici registrati nella zona di Pisciarelli restano stabili. La temperatura media vicino alla fumarola principale si attesta sui 94°C, valore vicino al punto di condensazione dei fluidi fumarolici. Nessuna variazione significativa è stata rilevata nei flussi di gas o nella pressione del sistema idrotermale.

Monitoraggio continuo da parte dell’INGV

L’Osservatorio Vesuviano ribadisce che, nonostante la persistenza del bradisismo e dei terremoti, non si osservano al momento segnali che possano far pensare a un’imminente evoluzione dell’attività vulcanica. Tuttavia, la situazione resta delicata e soggetta a costante monitoraggio.

I Campi Flegrei restano una zona ad alto rischio

I Campi Flegrei rappresentano una delle aree vulcaniche più complesse d’Europa. L’accumulo di energia e il sollevamento del suolo sono fenomeni da non sottovalutare, anche se attualmente non si segnalano pericoli immediati. La prudenza, tuttavia, resta d’obbligo per gli abitanti e le istituzioni locali.

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