Alessandro Basciano senza braccialetto elettronico nonostante la misura disposta: Sophie Codegoni senza tutela effettiva, “mancano i dispositivi”
Alessandro Basciano, 35 anni, avrebbe dovuto indossare il braccialetto elettronico a inizio giugno, al rientro dagli Stati Uniti. Ma la misura disposta per garantire la sicurezza della sua ex compagna Sophie Codegoni, che lo ha denunciato per stalking, non è mai stata applicata. Il motivo? Mancano i dispositivi. Una situazione che lascia la giovane madre senza tutela effettiva, mentre il dj resta libero di muoversi.
Perché Alessandro Basciano non ha il braccialetto elettronico
Nel verbale ufficiale si legge: “Tutti gli slot sono occupati”. Non ci sono abbastanza braccialetti elettronici disponibili per garantire l’esecuzione della misura. La carenza è nota da tempo: già a maggio il Ministero della Giustizia aveva emesso una circolare per contenere i ritardi. Ma il problema persiste in molte città, compresa Milano.
La misura disposta dopo la denuncia di Sophie Codegoni
La Corte di Cassazione aveva confermato la misura a fine aprile 2025, dopo un lungo percorso giudiziario. Il braccialetto elettronico era stato ritenuto necessario per monitorare Basciano e garantire la distanza minima da Sophie Codegoni e dalla figlia Celine Blue. Ma l’assenza del dispositivo vanifica nei fatti la tutela disposta.
L’inchiesta e gli episodi contestati
L’indagine, quasi conclusa, è stata coordinata dai pm Letizia Mannella e Antonio Pansa. Secondo l’accusa, Basciano avrebbe perseguitato Codegoni per mesi. L’episodio più grave risale al 13 novembre 2023: dopo una cena, Sophie ricevette una telefonata con insulti, seguita da un’aggressione all’auto di un amico. Basciano avrebbe affiancato il veicolo e colpito il parabrezza con violenza.
L’arresto e la scarcerazione dopo 48 ore
Basciano era stato arrestato pochi giorni dopo quell’episodio, ma rimesso in libertà dopo appena 48 ore. Il gip Anna Magelli aveva ritenuto di non applicare restrizioni. La Procura ha allora chiesto misure più incisive, ottenendo il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri e il divieto di comunicazione con Sophie e la figlia.
Sophie Codegoni senza protezione reale
In assenza del braccialetto elettronico, le misure restano solo sulla carta. Sophie Codegoni, ex gieffina e volto noto della TV, vive ancora nella paura. I dispositivi elettronici per il monitoraggio, infatti, non sono sufficienti a coprire le esigenze di tutte le persone da tutelare. Un’emergenza che il Ministero non ha ancora risolto.
Un vuoto che mette a rischio le vittime
La situazione di Basciano è solo una delle tante in cui le decisioni dei tribunali non trovano applicazione pratica per mancanza di strumenti. In Italia, centinaia di provvedimenti simili restano sospesi per carenza di braccialetti, lasciando le vittime potenzialmente esposte a nuovi episodi di violenza.
L’indignazione dell’opinione pubblica
Sui social, tanti utenti hanno espresso preoccupazione per la mancanza di protezione reale per Sophie e per tutte le donne nella sua stessa condizione. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla gestione delle misure cautelari e sulla necessità di potenziare le risorse per la sicurezza.