Parigi studente accoletalla e uccide bidella

Parigi, orrore in una scuola media: studente 14enne accoltella e uccide la bidella Mélanie

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Written by Irene Vitturri

10 Giugno 2025

📍 Luogo: Parigi

La Francia è di nuovo sotto shock dopo un episodio di violenza estrema consumato in ambito scolastico. A Nogent-sur-Marne, sobborgo tranquillo a pochi chilometri da Parigi, un ragazzo di soli 14 anni ha accoltellato a morte una bidella di 31 anni, Mélanie, madre di un bambino di 4 anni. Il tragico episodio è avvenuto all’interno della scuola media frequentata dallo stesso giovane aggressore. Mélanie, da poco assunta come assistente scolastica, si occupava anche della perquisizione degli zaini degli studenti, una procedura rafforzata dopo recenti episodi di violenza tra giovani.

Orrore a Parigi – Chi era Mélanie: dal lavoro in salone alla scuola

La vittima, Mélanie, era una giovane donna che aveva lavorato a lungo come parrucchiera, prima di riuscire a ottenere un posto stabile nella scuola di Nogent-sur-Marne nel settembre scorso. Si occupava di mansioni di sorveglianza e supporto agli insegnanti, tra cui anche il controllo dei bagagli scolastici, spesso oggetto di verifica nelle scuole francesi per prevenire atti violenti. La sua morte ha lasciato un’intera comunità sconvolta. Mélanie lascia un bambino piccolo e una famiglia distrutta dal dolore.

Arresto immediato e indagini in corso

Il giovane responsabile dell’omicidio è stato fermato immediatamente dai gendarmi, che si trovavano nei pressi dell’edificio scolastico per un controllo programmato. Secondo quanto riferito dalle autorità, il ragazzo non aveva precedenti penali, ma era già stato sospeso due volte all’inizio dell’anno per comportamenti irrequieti in classe. Al momento si indaga per comprendere se ci siano cause psichiatriche alla base del gesto o se emergano altri elementi. Il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha dichiarato che sarà l’inchiesta a chiarire se si tratta di uno squilibrio mentale o se vi siano altre motivazioni.

La politica insorge: polemiche sull’educazione e sulla sicurezza

L’accaduto ha scatenato un acceso dibattito politico. Il presidente Emmanuel Macron ha parlato di una «insensata esplosione di violenza» e ha assicurato l’impegno del governo per arginare questi fenomeni. Il leader centrista François Bayrou ha proposto la sperimentazione dei metal detector all’ingresso delle scuole.

Dura la reazione dell’opposizione: Marine Le Pen ha accusato il governo di lassismo, parlando di «violenza estrema ormai banalizzata». Anche Jean-Luc Mélenchon, esponente della sinistra, ha puntato il dito sulla salute mentale dei giovani, invitando le istituzioni a non sottovalutare il disagio psicologico tra gli adolescenti. Le associazioni dei genitori, intanto, chiedono un rafforzamento del sostegno psicologico e formativo, mentre i sindacati scolastici sottolineano la scarsa preparazione del personale a gestire situazioni di potenziale pericolo.

Scuola e sicurezza: una questione aperta

L’episodio di Parigi riaccende i riflettori sulla sicurezza negli istituti scolastici, già provata da episodi simili avvenuti nei mesi scorsi. Dopo l’accoltellamento mortale di un 17enne davanti a un liceo lo scorso marzo, il governo aveva intensificato i controlli, introducendo anche perquisizioni a campione degli zaini. Tuttavia, l’uccisione di Mélanie solleva dubbi sul reale grado di protezione offerto al personale scolastico, spesso lasciato solo a gestire situazioni complesse.

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