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Tragedia in carcere a Santa Maria Capua Vetere: agente penitenziario muore per infarto durante il servizio

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Written by Redazione

18 Giugno 2025

📍 Luogo: Santa Maria Capua Vetere

Agente penitenziario muore per infarto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: tragedia improvvisa e dolore tra i colleghi

Una tragedia improvvisa ha colpito il carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove un agente penitenziario di 50 anni è morto per infarto durante il servizio. L’uomo, in forza alla sezione M.O.F. – Manutenzione Ordinaria Fabbricati – si è accasciato improvvisamente senza che i soccorsi potessero fare nulla. Il dolore ha colpito tutta la comunità carceraria e il corpo della Polizia Penitenziaria.

Tragedia in carcere: agente muore a 50 anni

L’uomo era in servizio presso la M.O.F., il reparto dedicato alla manutenzione ordinaria all’interno della struttura penitenziaria. Improvvisamente si è accasciato, colpito da quello che si presume sia stato un infarto fulminante. La tragedia è avvenuta durante l’orario di lavoro.

Inutili i soccorsi: il decesso è stato immediato

Il personale sanitario del carcere è intervenuto tempestivamente per prestare soccorso, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano. L’agente aveva solo 50 anni e non risulta che soffrisse di patologie pregresse note. La notizia si è diffusa rapidamente tra i colleghi, lasciando sgomenta l’intera struttura.

Il cordoglio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

A esprimere il primo, sentito cordoglio è stato Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Siamo sconvolti. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed ha gelato tutti. Una tragedia immane”, ha dichiarato il leader sindacale, stringendosi attorno alla famiglia del collega scomparso.

Una perdita che colpisce tutto il Corpo

Il SAPPE ha ricordato l’agente come una persona preparata, stimata e sempre pronta al dovere. Una figura silenziosa ma essenziale, punto di riferimento per colleghi e superiori. La sua scomparsa improvvisa lascia un vuoto doloroso e inatteso.

Il dolore della famiglia

L’agente lascia la moglie e due figlie, a cui è andato immediatamente l’abbraccio e il sostegno dell’intero Corpo della Polizia Penitenziaria. Il sindacato ha espresso vicinanza anche agli amici e colleghi del carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Un lavoro difficile e spesso invisibile

Il tragico evento riaccende i riflettori sulle condizioni fisiche e psicologiche degli operatori penitenziari. Un lavoro complesso, logorante e spesso svolto in condizioni difficili, che merita attenzione, riconoscimento e tutele adeguate.

Un’altra vita spezzata sul lavoro

Ancora una volta, la cronaca registra la morte di un lavoratore mentre svolge il proprio dovere. Una notizia che pone interrogativi anche sulla prevenzione sanitaria e sui controlli periodici nei contesti lavorativi a rischio.

Il ricordo e l’impegno a non dimenticare

Il SAPPE e i colleghi promettono di non dimenticare il collega caduto. La sua figura continuerà a vivere nella memoria di chi ha condiviso con lui turni, impegni e sacrifici. Il suo nome si aggiunge, purtroppo, all’elenco di chi ha pagato con la vita la dedizione al proprio servizio.

La morte improvvisa dell’agente penitenziario a Santa Maria Capua Vetere rappresenta una tragedia che scuote non solo i colleghi, ma l’intera opinione pubblica. Morire per infarto durante il servizio è un dolore che non può restare inascoltato. Alla sua famiglia e ai suoi compagni di reparto, il cordoglio di un Paese che deve imparare a prendersi cura di chi lavora per la sicurezza di tutti.

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