📍 Luogo: Garlasco
Sono passati oltre 17 anni dal tragico omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco. Un caso che ha segnato profondamente l’opinione pubblica e che, dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni, torna sotto i riflettori con un nuovo indagato: Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Sempio è ora al centro di un’indagine riaperta dalla Procura di Pavia, ma gli elementi a suo carico sembrano più suggestioni che prove solide.
I punti oscuri sull’alibi di Andrea Sempio
Secondo la sua versione, Andrea si trovava a casa con il padre, in attesa che la madre rientrasse dalla spesa. L’unico elemento che proverebbe un eventuale spostamento a Vigevano è un ticket del parcheggio delle 10:18, esibito solo nel 2008. Ma non c’è fretta di dimostrare un alibi perché non emerge urgenza o volontà di depistaggio. Inoltre, le celle telefoniche confermano che alle 9:58 Andrea è a Garlasco, compatibile con un possibile rapido spostamento.
Le tracce biologiche e le nuove analisi del DNA
Uno degli elementi più discussi riguarda il DNA maschile trovato sotto le unghie di Chiara. Secondo la difesa di Stasi, nel 2017, e oggi anche la Procura, ci sarebbe una compatibilità con Sempio. Tuttavia, la traccia non è databile e indica solo una linea paterna, non un individuo preciso. Sempio frequentava la casa e utilizzava il computer della famiglia Poggi: la presenza di DNA potrebbe derivare da contatti indiretti.
Andrea Sempio – L’impronta sulla scala e le scarpe che non coincidono
Sulla parete che conduce in cantina, dove fu ritrovata la giovane, c’è un’impronta palmare attribuita ora a Sempio. Ma il test del sangue risulta negativo e l’impronta non è macchiata: difficile pensare che sia dell’assassino. Inoltre, l’impronta di scarpa trovata nella villetta è di una taglia 42 con suola a pallini, mentre Andrea calza il 44. Un dettaglio importante che sembra scagionarlo.
Andrea Sempio – Le telefonate e l’infatuazione: prove o semplici dettagli?
Dal cellulare di Sempio partono poche telefonate verso casa Poggi nei mesi precedenti. L’unica conversazione rilevante con Chiara risale all’8 agosto 2007, cinque giorni prima dell’omicidio. Nessun contatto diretto con la giovane nei giorni successivi. Quanto all’ipotesi di una sua infatuazione per la sorella dell’amico, gli inquirenti la ritengono non supportata da alcun fatto concreto o tentativo di approccio.
Le criticità dell’accusa e l’attesa dell’incidente probatorio
L’accusa si basa su otto tracce “utili”, tra cui una impronta palmare e residui di DNA. Ma la maggior parte di questi reperti non è più disponibile: restano solo le fotografie e le analisi vecchie di anni. I test sul sangue sono dubbi o negativi e la compatibilità con Sempio non può fornire certezze. Sarà l’incidente probatorio del 17 giugno a chiarire se quelle tracce sono davvero riconducibili a lui.
Il mistero dell’arma e la disperata ricerca della verità
L’arma del delitto non è mai stata ritrovata. Si ipotizza una mazzetta da muratore, ma il martello mancante dalla casa Poggi non è compatibile con le ferite. Le ricerche nel canale di Tromello appaiono ormai tardive. E i presunti indizi trovati nei diari di Andrea – frasi criptiche o immagini su Facebook – sono stati già archiviati nel 2017 come privi di rilevanza.
Quale futuro per l’indagine su Garlasco?
La Procura di Pavia prosegue su due fronti: indagini tradizionali e analisi scientifiche. Sarà il giudice per le indagini preliminari a decidere, il 24 ottobre, se procedere verso il rinvio a giudizio o archiviare per la terza volta. Una decisione che potrebbe scrivere un nuovo capitolo nel caso di Garlasco, oppure chiudere definitivamente una ferita mai rimarginata.