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Treviso, bambina di 10 anni annega nel Piave: recuperato il corpo dai vigili del fuoco

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Written by Irene Vitturri

30 Giugno 2025

📍 Luogo: San Giacomo di Pederobba

Una tragedia ha scosso nel pomeriggio di domenica la comunità di Pederobba, in provincia di Treviso: una bambina di 10 anni, di origini macedoni, è annegata nelle acque del fiume Piave mentre stava facendo il bagno con i fratelli. La piccola si trovava in una spiaggetta in località San Giacomo, nei pressi del cementificio Rossi, quando è scomparsa alla vista dei familiari dopo un tuffo. Dopo ore di ricerche, il suo corpo è stato ritrovato dai sommozzatoridei vigili del fuoco, rimasto bloccato tra i grossi massi del fondale.

Bambina annega Piave – Il tuffo, poi la scomparsa: la ricostruzione della tragedia

La bambina stava trascorrendo una giornata al fiume con i genitori e i fratelli. Intorno alle 16:00, ha deciso di tuffarsi in acqua dalla spiaggetta lungo il Piave. Dopo il tuffo, però, non è più riemersa. I familiari, dopo alcuni istanti di panico, hanno lanciato l’allarme, attivando immediatamente la macchina dei soccorsi.

Le correnti forti del fiume e la conformazione del fondale hanno reso estremamente complesse le operazioni di ricerca. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, con sommozzatori specializzati e il supporto dell’elicottero del reparto volo di Venezia, che ha sorvolato l’intera zona in cerca di indizi.

Il ritrovamento del corpo e l’intervento dei soccorsi

Dopo oltre due ore di ricerche ininterrotte, intorno alle 18:30, i sommozzatori sono riusciti a localizzare e recuperare il corpo della piccola. Era rimasto incastrato tra i massi del Piave, poco distante dal punto in cui si era tuffata. Per lei, purtroppo, non c’era più nulla da fare. La salma è stata portata a riva e trasferita per i successivi accertamenti.

Sul posto si sono radunati anche i carabinieri e gli operatori sanitari del 118, che hanno prestato assistenza alla famiglia, sotto shock per l’accaduto.

Una tragedia che si ripete: undici giorni fa un altro annegamento nel Piave

La morte della bambina rappresenta solo l’ennesima tragedia avvenuta nelle acque del fiume Piave, che continua a rivelarsi insidioso anche nei tratti apparentemente più tranquilli. Solo undici giorni fa, il 18 giugno, un ragazzo 21enne di origini venezuelane, residente nel Pordenonese, era annegato a Fagarè, sempre in provincia di Treviso, dopo essersi tuffato nel fiume con un amico.

Anche in quel caso il corpo fu ritrovato senza vita, mentre l’amico, inizialmente creduto disperso, riuscì a mettersi in salvo. Due episodi ravvicinati che riaprono il dibattito sulla sicurezza delle zone balneabili fluviali e sull’importanza della prevenzione, soprattutto durante la stagione estiva.

Una comunità sconvolta e il dolore della famiglia

Il dramma ha lasciato sconvolta la comunità locale, dove la famiglia della piccola era ben conosciuta. Il dolore per la perdita è incolmabile. I residenti della zona di San Giacomo si sono stretti attorno ai genitori, rimasti immobili in riva al fiume per ore, fino al tragico epilogo.

L’intera vicenda è ora al vaglio delle autorità, anche se l’annegamento accidentale resta l’ipotesi principale. Un’estate che si apre con un dolore atroce, e una bambina che non potrà più tornare a giocare con i suoi fratelli tra le acque del Piave.

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