📍 Luogo: Garlasco
Nel caso Garlasco emerge una frase di Stefania Cappa che cita l’orario delle 9:30, anticipando di fatto i risultati arrivati anni dopo: per l’avvocato di Stasi è uno spunto investigativo
Un’intercettazione tra Alberto Stasi e Stefania Cappa riaccende l’attenzione sul caso Garlasco. La frase della giovane cugina di Chiara Poggi, pronunciata a pochi giorni dall’omicidio, contiene un dettaglio temporale che all’epoca non era ancora emerso: le 9:30. Un semplice caso? Oppure un’intuizione sorprendente, oggi considerata dagli avvocati come un potenziale indizio trascurato?
Stefania Cappa: «Ma alle 9.30?» Una frase che fa riflettere
Durante un’intercettazione risalente ai primi giorni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, Stefania Cappa – cugina della vittima – pronuncia una frase sorprendente. In risposta a Stasi, che ipotizza una rapina finita male, la ragazza dice: «Ma alle 9.30?». Un dettaglio temporale apparentemente casuale, ma che solleva interrogativi: all’epoca, non si conosceva ancora l’orario della morte.
All’epoca si pensava a un orario più tardo
Nei primi giorni dell’inchiesta, gli investigatori avevano ipotizzato che l’omicidio fosse avvenuto tra le 10.30 e le 12.00. Solo anni dopo, grazie a nuove perizie e accertamenti medico-legali, si sarebbe stabilito che Chiara era stata uccisa tra le 9.12 e le 9.35. La frase di Stefania Cappa – riportata da “Chi l’ha visto?” – assume quindi un’importanza tutta nuova.
Per l’avvocato di Stasi è uno spunto investigativo
Antonio De Rensis, uno dei legali di Alberto Stasi, ha commentato così: «È un peccato che gli investigatori non abbiano seguito questa intuizione geniale. Se avessero dato peso a quell’orario, avrebbero potuto risolvere il caso molto prima». Una dichiarazione che sottolinea come, secondo la difesa, l’intercettazione avrebbe dovuto orientare le indagini in modo diverso fin da subito.
Coincidenza o conoscenza pregressa?
La frase della cugina potrebbe essere una semplice coincidenza o il frutto di un’intuizione casuale. Tuttavia, il fatto che l’orario citato corrisponda quasi esattamente a quello poi accertato anni dopo lascia spazio a sospetti o suggestioni. Stefania Cappa era realmente a conoscenza di informazioni che non avrebbe dovuto sapere? Oppure si tratta solo di un dettaglio fortuito?
L’ennesimo enigma del caso Garlasco
Il delitto di Chiara Poggi resta uno dei casi di cronaca nera più discussi d’Italia, con una lunga scia di tentativi di revisione del processo, interrogativi irrisolti e presunti depistaggi. Questa intercettazione si aggiunge alla lista di elementi che alimentano dubbi e teorie alternative.
Il contesto dell’intercettazione
L’intercettazione è avvenuta in caserma, mentre Stasi e Cappa attendevano di essere ascoltati come persone informate sui fatti. Le loro conversazioni, pur private, sono state registrate e successivamente analizzate. A distanza di vent’anni, ancora emergono dettagli che potrebbero riscrivere la storia giudiziaria del caso.
La frase di Stefania Cappa sulle 9:30 rappresenta oggi per la difesa un potenziale elemento investigativo trascurato. Che si tratti di intuizione o coincidenza, contribuisce a tenere viva l’attenzione sul caso Garlasco e sulla verità ancora parzialmente da ricostruire.