📍 Luogo: Meldola
Chiara Pennuti si è spenta a soli 27 anni, portata via da un sarcoma raro. Una notizia che ha scosso profondamente chi l’ha conosciuta, chi ha ascoltato la sua voce, e chi ha seguito con ammirazione il suo percorso umano e scientifico. Chiara era una giovane donna brillante, laureata in ingegneria aerospaziale, con esperienze di studio anche in Germania. Ma soprattutto, era una ragazza capace di trasformare il dolore in uno strumento di condivisione, grazie al podcast “Una Zebra in Corsia”, in cui raccontava in prima persona la sua lotta contro il tumore.
Il coraggio di raccontarsi e la forza di ispirare
Dopo la diagnosi, Chiara ha deciso di rientrare in Italia per curarsi presso l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” (Irst) di Meldola. In quel contesto, ha dato vita a un progetto unico: un podcast che ha saputo offrire una prospettiva diversa sul cancro, trasformando la sua voce in un messaggio di forza, speranza e consapevolezza.
“Una Zebra in Corsia” è stato sostenuto anche da una raccolta fondi, destinata non solo alla sua produzione, ma anche al finanziamento della ricerca sui tumori rari. Chiara stava già lavorando alla seconda stagione quando la malattia ha avuto la meglio. Il suo racconto, autentico e coinvolgente, ha toccato il cuore di chi l’ha ascoltata, inclusi medici e infermieri.
Il ricordo della famiglia: «Chiara era luce, ironia e profondità»
«Era nata di domenica e proprio di domenica se n’è andata», hanno raccontato i genitori, Giancarlo e Maria Letizia, insieme alla sorella Beatrice. «Chiara era una persona speciale. Il suo sorriso, il suo spirito ironico, la sua lucidità hanno illuminato anche i momenti più difficili. Amava la montagna, il fiume, il mare, l’avventura. Ma amava anche la partecipazione, il pensiero critico, la costruzione di connessioni vere e profonde».
Un dolore che si trasforma in impegno, con la speranza che il messaggio di Chiara possa essere raccolto da altri. «Il podcast – proseguono i familiari – è stato per lei un modo per trasformare la sofferenza in uno strumento di aiuto per molti. Siamo certi che qualcuno raccoglierà il suo testimone».
La fiducia nella scienza e l’importanza della prevenzione
Nel ricordare Chiara, i suoi genitori hanno anche voluto sottolineare la qualità delle cure ricevute e l’importanza della ricerca scientifica. «Siamo fortunati ad avere un servizio sanitario che funziona – dicono – ma la strada è ancora lunga. È fondamentale continuare a investire nella ricerca e nella prevenzione, perché così si possono salvare tante vite».
La storia di Chiara Pennuti è un esempio di dignità e coraggio. Una giovane donna che ha trasformato la propria battaglia in un messaggio collettivo, regalando una nuova visione della malattia, dell’umanità e della speranza.