Emanuele De Maria uccide due colleghi

La fuga poi il suicidio: le ultime 48 ore di Emanuele De Maria nel racconto delle telecamere

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Written by Redazione

13 Maggio 2025

Emanuele De Maria uccide due colleghi in 48 ore: Chamila trovata morta al Parco Nord, poi il suicidio dal Duomo

Si è conclusa tragicamente con un suicidio dal Duomo di Milano la vicenda di Emanuele De Maria, 35 anni, già condannato in passato per omicidio. In meno di 48 ore, Emanuele De Maria uccide due colleghi: Chamila Wijesuriya, trovata morta al Parco Nord di Cinisello Balsamo, e un altro collega aggredito davanti a un hotel vicino alla Stazione Centrale. L’uomo si è poi tolto la vita lanciandosi nel vuoto domenica 11 maggio.

Il primo delitto: Chamila uccisa al Parco Nord

Venerdì 9 maggio, alle ore 15:14, le telecamere riprendono De Maria e Chamila mentre passeggiano nel Parco Nord sotto la pioggia. Ore dopo, la donna scompare. Grazie alle immagini, gli investigatori concentrano le ricerche nell’area verde. Domenica mattina il corpo della giovane collega viene ritrovato in un laghetto del parco con profonde ferite alla gola e ai polsi.

Il video della fuga in metropolitana

Poco dopo il presunto omicidio, alle 17:36 dello stesso venerdì, le telecamere della stazione Bignami della metropolitana Lilla riprendono De Maria mentre scende con zaino, telefono e una borsa femminile: quella di Chamila. Fa due telefonate, poi getta il cellulare in un cestino e si allontana. La sua fuga avviene poco dopo che Emanuele De Maria uccide due colleghi.


La seconda aggressione all’alba di sabato

Sabato mattina, 10 maggio, avviene un secondo episodio di violenza. Alle 6:20, in via Napo Torriani, vicino alla Stazione Centrale, Emanuele De Maria uccide due colleghi, aggredendo un collega 50enne davanti all’hotel Berna. Lo colpisce al collo con un coltello, ma la vittima riesce a chiedere aiuto e sopravvive. La scena è ripresa da due telecamere.


Il suicidio dal Duomo di Milano

Domenica 11 maggio, poco prima di mezzogiorno, De Maria acquista un biglietto per accedere alle terrazze del Duomo. Una volta in cima, si sporge e si lancia nel vuoto, davanti a numerosi turisti. La sua morte è istantanea.


Un passato segnato da un altro femminicidio

Chamila non sarebbe la prima vittima di De Maria. Nel 2016, a Castel Volturno, il 35enne è stato accusato dell’omicidio di Oumaima Rache, 23 anni. Dopo la fuga, fu arrestato dalla polizia tedesca e condannato a 14 anni e 3 mesi. Ma ora, Emanuele De Maria uccide due colleghi di nuovo, dopo essere stato rilasciato. In carcere, aveva avviato un percorso di reinserimento.


Il reinserimento e il lavoro come barista

Nel 2021 viene trasferito al carcere di Bollate. Entra nel programma dell’articolo 21, lavorando all’esterno come barista. Nel 2022 è assunto all’hotel Berna, lo stesso dove avverrà la seconda aggressione. In un’intervista per Confessione Reporter, dichiarava: “Qui la dignità umana viene ripristinata completamente”.


Una vicenda che riapre il dibattito sulla giustizia

Il caso De Maria scuote l’opinione pubblica e pone interrogativi sulla gestione del reinserimento dei detenuti violenti. Dopo una precedente condanna per omicidio e una lunga detenzione, l’uomo è riuscito a reinserirsi nel mondo del lavoro, salvo poi compiere nuove, gravissime violenze.

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