📍 Luogo: Napoli
A un anno dall’assassinio di Emanuele Durante, arriva una svolta decisiva nelle indagini. Il giovane di 29 anni, ucciso per errore il 7 maggio 2023 a Barra, quartiere orientale di Napoli, avrebbe finalmente giustizia: nella giornata di oggi, 8 maggio 2025, la polizia ha arrestato il suo presunto assassino, un ragazzo di 21 anni accusato di omicidio volontario aggravato da metodo mafioso.
L’arresto, avvenuto al termine di un’indagine lunga e complessa, è stato eseguito dalla Squadra Mobile di Napoli sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia.
Un ragazzo innocente ucciso per errore in un agguato
Emanuele Durante fu ucciso in via Comunale Ottaviano, davanti a decine di testimoni. La dinamica dell’omicidio ha sempre lasciato sgomenta la città: non era lui l’obiettivo. Gli investigatori hanno accertato che fu scambiato per un affiliato di un clan rivale e colpito da proiettili destinati a qualcun altro. Emanuele era un giovane estraneo a qualunque contesto criminale: una vittima innocente, simbolo della brutalità cieca della camorra.
Le indagini e l’identificazione del presunto killer
Il lavoro investigativo ha fatto leva su intercettazioni ambientali, video di sorveglianza e testimonianze raccolte nei mesi successivi all’agguato. Il giovane arrestato, residente anch’egli a Napoli, è stato individuato come esecutore materiale del delitto. Secondo gli inquirenti, agì per conto di un gruppo camorristico attivo nella zona est della città.
Il 21enne è stato sottoposto a custodia cautelare in carcere e sarà interrogato nelle prossime ore dal giudice per le indagini preliminari.
Commozione a Barra: la notizia arriva il giorno dopo la commemorazione
La notizia dell’arresto è arrivata proprio il giorno dopo la cerimonia di commemorazione organizzata in ricordo di Emanuele. A Barra, in via Comunale Ottaviano, è stato inaugurato un murale con il suo volto e una panchina rossa, simboli di memoria e di giustizia. Il quartiere si è stretto ancora una volta attorno alla sua famiglia, che ha accolto la notizia con dolore e gratitudine.
“Speravamo in questo momento da un anno. Emanuele era un ragazzo buono. Lo hanno ammazzato per sbaglio, e ora chi ha premuto il grilletto dovrà rispondere di ciò che ha fatto,” ha detto la madre.