📍 Luogo: Garlasco
Il delitto di Chiara Poggi a Garlasco, avvenuto nel 2007, continua a far parlare di sé a quasi vent’anni di distanza. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, nuove tracce sospette sulla scena del crimine stanno alimentando dubbi inquietanti. Un’impronta di scarpa mai identificata, un piede nudo con una deformazione compatibile con l’alluce valgo e persino un paio di scarpe misteriosamente scomparse. Elementi che sembrano riaprire uno spiraglio sull’ipotesi della presenza di un secondo assassino, forse una donna.
Le impronte di una scarpa misteriosa e le scarpe scomparse
A riaccendere l’attenzione sul caso è Enrico Manieri, esperto di balistica e analisi delle tracce di sangue, intervistato da Il Giorno. Analizzando le immagini della scena del crimine nella villetta di via Pascoli, Manieri ha individuato impronte non riconducibili alle celebri scarpe Frau numero 42 di Alberto Stasi.
Sui gradini che portano alla taverna sarebbero state rilevate impronte di una suola diversa, con risalti rettangolari, e tracce ematiche compatibili con un secondo soggetto. Nessuna delle 27 paia di scarpe analizzate durante l’inchiesta avrebbe avuto caratteristiche simili.
Il mistero si infittisce con un ritrovamento avvenuto 11 giorni dopo l’omicidio: due agricoltori rinvengono un sacco in plastica in un canale tra Villanova d’Ardenghi e Zinasco, contenente vestiti e un paio di scarpe Mister Valentino numero 43. Il Luminol reagisce positivamente al sangue, ma il successivo test Combur è negativo, probabilmente a causa della lunga permanenza in acqua. Quelle scarpe, potenzialmente decisive, sono state archiviate e poi distrutte, rendendole di fatto inaccessibili alle indagini successive.
L’enigma del piede nudo e dell’alluce valgo
Oltre alle impronte calzate, emerge un altro dato inquietante: sulla scena del crimine fu rilevata un’impronta plantare nuda, con una deformazione compatibile con l’alluce valgo, patologia che colpisce circa un quarto della popolazione, soprattutto donne. L’impronta non appartiene né a Stasi, né ai soccorritori, né ai familiari di Chiara Poggi. Resta un elemento senza identità, un’impronta “fantasma” rimasta inspiegata.
Secondo il medico legale Oscar Ghizzoni, consulente della difesa, la morfologia del piede è incompatibile con quella di Stasi. Questo dettaglio, pur presente negli atti processuali, non è mai stato approfondito nelle sentenze, restando ai margini delle valutazioni giudiziarie.
L’ipotesi di una seconda persona, forse una donna
L’alluce valgo apre uno scenario suggestivo: e se ci fosse stata una donna nella villetta quella mattina? Alcune delle impronte rilevate sarebbero compatibili con scarpe di taglia più piccola, alimentando la teoria che sul luogo del delitto potessero essere presenti più persone, non tutte identificate. Una pista alternativa, da sempre presente nelle teorie difensive e nei dubbi sollevati da esperti e osservatori, che oggi trova nuove conferme.
Un caso ancora aperto nell’opinione pubblica
Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, il caso Poggi rimane uno dei più controversi e discussi nella storia giudiziaria italiana. Le lacune investigative, le prove mai completamente chiarite e la sparizione di reperti chiavecontribuiscono a mantenerlo vivo nell’opinione pubblica. Le nuove rivelazioni sulle impronte fantasma riportano alla ribalta l’ipotesi inquietante: e se l’assassino non fosse stato solo?