📍 Luogo: Roma
Si chiama Rexal Ford, ha 46 anni ed è un cittadino americano con precedenti penali negli Usa.Arrestato in Grecia, sull’isola di Skiathos, nell’ambito delle indagini sul tragico ritrovamento dei corpi di una donna e di una bambina nei pressi di Villa Pamphili, a Roma. Secondo quanto riferito dalla Procura di Roma, sull’uomo gravano robusti indizi di colpevolezza in relazione all’omicidio della bambina ritrovata lo scorso 7 giugno 2025, a poca distanza dal cadavere della madre.
Il mandato d’arresto europeo, già inviato e firmato dal gip, prevede le accuse di omicidio e soppressione di cadavere. Il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, ha confermato che le indagini sono ancora in corso e che si tratta di un caso complesso e delicato.
L’uomo afferma: «Sono il padre della bambina». Attesi i risultati scientifici
Rexal Ford ha dichiarato agli investigatori di essere il padre della bambina morta insieme alla madre. Tuttavia, come precisato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, non ci sono ancora elementi scientifici in grado di confermare la reale relazione biologica tra l’uomo e la piccola vittima. I test genetici sono stati avviati per accertare il legame di parentela.
Secondo gli inquirenti, la prima presenza documentata della famiglia in Italia risale ad aprile 2025. Ma non è ancora chiaro il momento preciso dell’ingresso nel Paese. Restano sconosciute anche le cause della morte della donna ritrovata a Villa Pamphili, ma le autorità parlano di un ragionevole sospetto di duplice omicidio.
L’arresto di Rexal Ford: determinante il racconto di un testimone
L’arresto di Ford è avvenuto l’11 giugno 2025, quando l’uomo è partito da Fiumicino diretto in Grecia. È stato rintracciato e fermato sull’isola di Skiathos grazie al racconto di un testimone, che lo avrebbe visto litigare animatamente con la donna e avrebbe poi allertato le forze dell’ordine.
Ulteriori elementi chiave per l’individuazione dell’uomo sono emersi dall’analisi delle telecamere di sorveglianza. In alcune immagini, Ford è stato immortalato con in braccio una bambina che indossava una tutina rosa, la stessa ritrovata successivamente tra i rifiuti. Questo dettaglio ha contribuito ad aggravare il quadro accusatorio nei suoi confronti.
Nessun complice nella fuga, ma restano molti interrogativi
Secondo la Procura di Roma, non ci sarebbero complici che abbiano aiutato Ford nella fuga all’estero. Gli inquirenti stanno tuttora ricostruendo ogni fase dei movimenti dell’uomo, della donna e della bambina, sia in Italia che fuori dai confini nazionali.
Rexal Ford resta attualmente in stato di fermo in Grecia, in attesa della procedura di estradizione in Italia. L’indagine continua per fare piena luce su uno dei casi più inquietanti degli ultimi mesi, che ha profondamente colpito l’opinione pubblica per la sua brutalità e per il coinvolgimento di una giovanissima vittima.