Nel caso Garlasco emergono sei nuove impronte non attribuite e sospetti sull’alibi di Andrea Sempio
Le indagini sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco si arricchiscono di nuovi sviluppi: sei impronte sconosciute rinvenute sul muro della scala e una fitta attività telefonica della madre di Andrea Sempio mettono in discussione la versione finora accettata. Sotto la lente degli inquirenti, anche un presunto alibi costruito attraverso uno scontrino parcheggio. Il caso si complica ulteriormente.
Sei nuove impronte sul muro della scala
Nell’ambito della riapertura delle indagini sul caso Garlasco, gli inquirenti hanno individuato sei nuove impronte “palmari” sulle pareti interne della scala dove fu ritrovato il corpo di Chiara Poggi. Le tracce non corrispondono ad Andrea Sempio, Alberto Stasi, né ad alcun familiare della vittima o amici del fratello Marco. Un elemento che apre nuovi interrogativi e porta a ipotizzare la presenza di soggetti mai considerati prima.
La madre di Andrea Sempio nel mirino
Le attenzioni degli investigatori si stanno concentrando su Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio. Una serie di messaggi scambiati con un ex vigile del fuoco la notte tra il 12 e il 13 agosto 2007, giorno del delitto, potrebbero rivelarsi decisivi. Il sospetto è che sia stata proprio lei a parcheggiare in Piazza Ducale a Vigevano, e che lo scontrino usato per costruire l’alibi del figlio possa essere suo.
Lo scontrino del parcheggio sotto esame
Secondo la famiglia Sempio, il padre di Andrea avrebbe ritrovato lo scontrino “ripulendo l’auto” e la madre lo avrebbe conservato per oltre un anno prima di consegnarlo ai carabinieri nel 2008. Ora gli inquirenti ipotizzano che quello scontrino non sia prova dell’alibi di Andrea, ma frutto di una copertura.
Il malore di Daniela Ferrari in sede di interrogatorio
Convocata dai carabinieri lo scorso 28 aprile, Daniela Ferrari si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Durante l’interrogatorio ha accusato un malore proprio nel momento in cui le veniva chiesto del suo contatto con l’ex vigile del fuoco Antonio, rendendo l’interrogatorio inconcludente.
L’attività telefonica sospetta
I tabulati telefonici mostrano che tra le 21 e le 22 del 12 agosto, Ferrari ha scambiato diversi messaggi. Il 13 agosto mattina il suo cellulare aggancia la cella di Gambolò, da cui parte un messaggio verso Vigevano. Poco dopo l’attività del telefono si interrompe. Un dettaglio che mina ulteriormente l’affidabilità dell’alibi fornito per Andrea Sempio.
Dove si trovava realmente Andrea Sempio?
Sempre secondo la difesa di Alberto Stasi, il cellulare di Andrea Sempio il 13 agosto agganciava la cella di via Santa Lucia a Garlasco, e non quella di Vigevano come avrebbe dovuto. Questo particolare, se confermato, potrebbe essere determinante per collocarlo nei pressi della villetta al momento del delitto.
Le impronte sul portone e la traccia numero 10
Tra le impronte repertate ce n’è una, la numero 10, sulla superficie interna del portone d’ingresso. Si tratta di una “mano sporca” che, secondo gli esperti, non è mai stata analizzata per verificare la presenza di sangue. Accertamenti genetici sono in corso per identificare eventuali tracce biologiche.
Le impronte restano senza nome
Oltre alle nuove sei impronte sulla scala, altre cinque digitali sono state trovate sul portone d’ingresso, sia all’interno che all’esterno. Nessuna di queste corrisponde ad Andrea Sempio, Stasi o persone vicine a Chiara Poggi, suggerendo la possibile presenza di terzi non ancora identificati.